Perché esistono i monopoli

La causa generale dell'esistenza di monopoli è la presenza di barriere all'entrata che escludono ogni concorrente. Tali barriere possono essere determinate da tre principali cause:

  1. il controllo su materie prime necessarie in una produzione e prive di sostituti;
  2. l'esistenza di monopoli naturali;
  3. la concessione di esclusiva a un'impresa da parte dei poteri pubblici.

Controllo delle risorse chiave

Il primo caso è piuttosto raro, soprattutto a causa dell'apertura dei mercati, perché è difficile immaginare che molte risorse possano cadere sotto il controllo di un singolo soggetto a livello mondiale. Tuttavia, esso è bene esemplificato dal monopolio della produzione di diamanti, detenuto dalla società sudafricana DeBeers. (A proposito, perché mai un monopolio può essere indotto a farsi pubblicità, come nel caso, appunto, della DeBeers? Evidentemente, per neutralizzare la concorrenza di altri generi di pietre preziose che possono costituire beni sostitutivi.)

Monopolio naturale

Si definisce monopolio naturale il mercato in cui sussistono forti economie di scala nella produzione, cosicché una singola impresa è in grado di offrire una determinata quantità sostenendo costi inferiori alla somma dei costi che sarebbero invece sopportati da due o più imprese che producano, in aggregato, la stessa quantità. Si tratta, quindi, di una caratteristica del mercato di natura prettamente tecnologica, che implica che il costo di produzione di ogni singola unità del bene (ovvero il costo medio) sia decrescente al crescere della quantità prodotta.

Tuttavia, anche se la presenza di più imprese sul mercato fosse fonte di inefficienza tecnologica (dal momento che non vi sarebbe minimizzazione dei costi), consentire a un monopolista di operare indisturbato comporta invece inefficienza allocativa. Infatti, un monopolista fissa un prezzo superiore e produce una quantità inferiore rispetto a una situazione concorrenziale, con conseguente riduzione del benessere sociale. Quest'ultima affermazione viene attenuata, in parte, se un monopolio naturale soddisfa le condizioni di contendibilità. In un caso simile, infatti, la concorrenza potenziale esercitata dalla minaccia di entrata di nuove imprese è sufficiente a disciplinare il comportamento del monopolista e a eliminare i profitti in eccesso. Qualora il monopolio naturale non soddisfi i requisiti di contendibilità, la presenza di inefficienza allocativa richiede un'opportuna politica di regolamentazione da parte dello Stato, volta a imporre un prezzo più basso e una quantità superiore a quella di monopolio. I monopoli naturali si riscontrano soprattutto nel settore dei servizi pubblici, quali la produzione e distribuzione di energia elettrica e la distribuzione di acqua e gas. Si tratta infatti di servizi la cui produzione comporta costi fissi assai elevati, che difficilmente imprese operanti in un contesto maggiormente concorrenziale sono in grado di sostenere. Tali costi fissi, insieme ad altre eventuali caratteristiche della tecnologia di produzione, sono fra le maggiori determinanti delle forti economie di scala.

Costi di transizione e lock-in

Una situazione di monopolio può nascere a favore di un'impresa, quando abbandonare i suoi prodotti per prodotti della concorrenza comporta per il cliente, oltre al costo (prezzo) del prodotto nuovo, dei significativi costi di transizione (switching cost). Questa situazione, detta di lock-in (intrappolamento), è piuttosto diffusa nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Si ha un effetto di lock-in ogni volta che i consumatori acquistano un bene composto da più beni complementari, appartenenti a un particolare sistema hi-tech (basti pensare al computer, che consiste di una macchina, di un sistema operativo e di altri software: tutti i possessori di un computer sanno come possa essere costoso passare da un software all'altro!).

Monopolio pubblico

Il monopolio pubblico è la situazione in cui a una singola impresa si assicura per legge la fornitura di un bene e/o di un servizio (licenza). I casi di monopolio pubblico o monopolio legale riguardano soprattutto la produzione di servizi di interesse pubblico, quali per esempio la fornitura di energia elettrica, di gas, di acqua e le telecomunicazioni. Un altro tipo di monopolio, derivante dall'intervento pubblico, è quello che si determina attraverso la concessione di un brevetto, ossia il diritto esclusivo a vendere un prodotto nuovo o a sfruttare una scoperta scientifica, riconosciuto in via temporanea all'inventore.

Il monopolio pubblico non va confuso con il monopolio fiscale, che ha luogo quando lo stato riserva a se stesso la prerogativa di produrre o vendere determinati prodotti (in Italia si ricordano i tabacchi, il lotto, i fiammiferi) allo scopo di assicurarsi un'entrata finanziaria. La differenza tra il prezzo di vendita dei prodotti e il loro costo di produzione rappresenta l'entrata che lo stato realizza per ogni unità di bene venduto in regime di monopolio fiscale

Monopolio, evoluzione tecnologica, politiche economiche

L'evoluzione delle tecnologie e la tendenza delle politiche economiche in molti paesi a economia avanzata hanno spinto verso una riduzione del numero di settori in cui l'operatore pubblico ha mantenuto condizioni di monopolio oppure hanno portato all'implementazione di politiche volte a restringere il monopolio alla gestione delle reti dei monopoli naturali, aprendo alla competizione la gestione dei servizi. Casi importanti in questa direzione sono le operazioni di privatizzazione dei servizi telefonici, di quelli ferroviari, energetici ecc. già realizzate o in corso in molti paesi europei e negli Stati Uniti. In questo senso vanno lette alcune importanti direttive della Comunità Europea sulla liberalizzazione dei monopoli.