I filosofi ionici: Talete, Anassimandro, Anassimene, Eraclito

In sintesi

Il problema cosmologicoLa filosofia nasce come indagine razionale sul mondo della natura. La riflessione dei presocratici, infatti, è dominata dal problema cosmologico cioè dalla volontà di ricercare un'unità al di là dell'apparente molteplicità dei fenomeni, che ne costituisca il fondamento e l'origine.
La natura o ph´ysisQuesta unità, che si configura come materia da cui sono costituiti tutti i fenomeni, come forza che li anima, come principio da cui provengono e che li rende intellegibili, è la natura, in greco ph´ysis, che viene indagata dalla prima scuola filosofica di Mileto.
La ricerca dell'archéIl problema della ph´ysis viene affrontato dai primi filosofi con un procedimento simile: la ricerca dell'arché, ossia della sostanza o elemento primo e generatore che sta a fondamento di tutto ciò che esiste e che viene identificato razionalmente in un aspetto della natura stessa e non mitologicamente al di fuori di essa.
TaleteTalete è considerato il fondatore della filosofia, perché per primo si pone razionalmente un problema di portata universale, domandandosi qual è l'origine (arché) del tutto: egli la identifica nell'acqua, che per la sua universale presenza si presta a essere considerata il fondamento e la costituente di tutte le realtà.
AnassimandroAnassimandro, discepolo di Talete, compiendo un notevole sforzo di astrazione, identifica l'arché con l'ápeiron, ossia con una sorta di infinito (quantitativo)/indefinito (qualitativo) da cui scaturiscono tutte le cose per un processo di separazione dei contrari.
AnassimeneAnassimene, discepolo di Anassimandro, ritiene che l'aria, per la sua universale diffusione e per la sua particolare consistenza, sia l'arché di tutte le cose, che vi deriverebbero per un processo di rarefazione e di condensazione.
EraclitoEraclito riprende la speculazione dei predecessori e l'arricchisce sottolineando in particolare il carattere di dinamismo della natura (espresso nella celebre frase "tutto scorre"), che diviene un principio di portata generale. Il divenire della natura, infatti, è ordinato secondo la legge dei contrari (ogni realtà passa da un opposto all'altro), che a un livello superiore si compongono in una sintesi armoniosa. Il fuoco, per il suo intimo dinamismo e per il suo continuo passare da un contrario all'altro, è per Eraclito l'arché del mondo. Il fuoco, inoltre, è dotato di una forma di intelligenza (lógos), di cui partecipa anche l'anima umana.