Orientamenti dell'epistemologia contemporanea: Popper, Kuhn, Feyerabend

In sintesi

Popper e il falsificazionismo

La tesi centrale di Popper è che la conoscenza umana è incerta, poiché non vi sono verità evidenti su cui poterla fondare.

Le teorie scientifiche

Le teorie scientifiche sono quindi solo dei tentativi di descrizione vera del mondo, la cui pretesa di verità non può però in alcun modo essere provata.

La razionalità critica

La razionalità, pertanto, non è più alla ricerca della certezza ma diviene critica con il compito di individuare i limiti e gli errori delle teorie.

La falsificazione

Tutte le teorie sono fallibili e criticabili, ma solo le teorie scientifiche possono anche essere empiricamente falsificate.

La scienza modello di razionalità

Perciò solo nella conoscenza scientifica la razionalità critica, grazie all’uso congiunto della logica e dell’esperienza, riesce a esplicarsi nel modo più completo: la conoscenza scientifica è la miglior forma di conoscenza e la razionalità scientifica il miglior esempio di razionalità umana.

La politica e la critica all'olismo

In ambito politico Popper rifiuta il modo di pensare olistico, che considera la società come un “tutto unico” e finisce per costituire un forte supporto per le ideologie totalitarie; propone l’estensione alla politica dell’atteggiamento razionale della scienza, adottando la pratica di interventi sempre limitati e fallibili.

Kuhn e il modello "rivoluzionario" dello sviluppo scientifico

Kuhn delinea un modello non “cumulativo”, ma “rivoluzionario” dello sviluppo scientifico, che avviene attraverso il passaggio da un paradigma a un altro, allorché il paradigma accettato accumula una serie di “anomalie” nel suo tentativo di dar conto del comportamento della natura.

Feyerabend e l'anarchismo metodologico

Paul Feyerabend critica le metodologie delle teorie epistemologiche giungendo a una radicale posizione contrometodologica, detta anarchismo metodologico. Egli sostiene che non vi è alcun metodo generale a governare la costruzione e lo sviluppo della scienza, perché essa si avvale di volta in volta delle regole che ritiene più opportune. È quindi impossibile distinguere fra scienza e non scienza e affermare che la scienza è la miglior forma di conoscenza.