La scolastica

Complessivamente, il sapere filosofico, teologico e scientifico elaborato in età medievale (secc. VI-XIV) viene designato con scolastica. Il termine deriva dal fatto che nel Medioevo la produzione intellettuale è legata alle scuole: nell'alto Medioevo alle scuole monastiche e a quelle delle cattedrali, in cui vengono trascritti molti codici latini e greci, che favoriscono la conoscenza del mondo classico. A partire dal sec. XIII la ricerca intellettuale si concentra nelle università, libere corporazioni di studenti e insegnanti, dove la filosofia ha un ruolo centrale per la dimostrazione razionale dei contenuti di fede e coincide sostanzialmente con la lettura e il commento dei testi aristotelici. Il termine "scolastica", più che rimandare a contenuti di pensiero, ha un valore di riferimento prevalentemente cronologico.

Solitamente si distinguono tre fasi storiche della scolastica.

1. Primo periodo (secc.VI-XI): caratterizzato dall'indagine razionale sulla fede con l'ausilio della filosofia neoplatonica mediata attraverso Agostino, Boezio e Dionigi Areopagita. Scoto Eriugena, Anselmo d'Aosta e Abelardo sono tra i maggiori pensatori di questo periodo.

2. Secondo periodo (sec. XIII): segnato dall'ingresso della filosofia di Aristotele e dal conseguente confronto tra teologia cristiana e metafisica aristotelica. Ne derivano tre linee interpretative: Bonaventura da Bagnoregio e la sua scuola respingono l'aristotelismo in favore dell'agostinismo e del neoplatonismo cristiano tradizionale; i pensatori noti come "averroisti latini" (Sigieri di Brabante e Boezio di Dacia) seguono un aristotelismo radicale, attribuendo piena validità alle dottrine aristoteliche sul piano razionale, e dislocando le verità rivelate su un piano superiore; Tommaso d'Aquino propone una linea intermedia: il cristiano deve avvalersi della filosofia di Aristotele, dopo averne corretto le tesi contrastanti con la rivelazione.

3. Terzo periodo (sec. XIV): cerca nuovi equilibri con lo studio rigoroso dei metodi e dei linguaggi propri delle singole discipline, in particolare con Duns Scoto, Guglielmo di Ockham, Marsilio da Padova e Giovanni Buridano.