Le risorse naturali

La parola "risorsa" fa subito pensare a qualcosa che possegga una qualche utilità per qualcuno: nel nostro caso specifico, qualcosa di utile per l'uomo, alla vita dell'uomo.È intuitivo che l'utilità di cui si parla non è una qualità assoluta, di per sé inerente alle cose e definita una volta per tutte. L'utilità di cui si parla è piuttosto un "valore" che l'uomo attribuisce alle cose a seconda delle proprie conoscenze e delle proprie capacità di utilizzare quelle determinate cose. Detto in altri termini, il concetto di risorsa è un concetto relativo, muta cioè nello spazio e nel tempo, e varia a seconda del contesto culturale di riferimento. Così, per esempio, il petrolio, noto all'uomo da millenni, è diventato una risorsa significativa solo a partire dalla metà dell'Ottocento, e ha poi soppiantato il carbone come fonte d'energia primaria non più d'una cinquantina d'anni fa. Allo stesso modo, i bovini, che rappresentano da sempre una risorsa alimentare importante per gran parte dell'umanità, non lo sono presso gli indù osservanti a causa di divieti religiosi.

Ma le risorse sono soltanto tutto ciò che riguarda il mondo della natura distinto da quello dell'uomo? A rigor di logica no: anche gli uomini possono costituire una risorsa per l'uomo. Anzi: la cooperazione tra gli uomini è stata ed è la prima e fondamentale ricchezza dell'umanità.Alla risorsa uomo è dedicata, per l'appunto, la prossima sezione di questo libro. Le risorse naturali trattate nella presente sezione possono essere raggruppate secondo diversi criteri. Quello seguito qui ricalca un percorso ormai classico, distinguendo le risorse minerarie da quelle energetiche e le prime due da quelle idriche, pedologiche e biologiche (l'acqua, i suoli, i vegetali e gli animali), infine da quelle ambientali.

Si sarebbero, però, potuti seguire anche altri percorsi, dividendo le risorse in base alla loro destinazione, vale a dire a seconda che siano utilizzate per produrre beni di produzione, o per produrre beni di sussistenza, oppure facendo perno sulla distinzione tra risorse rinnovabili (acqua, suolo, foreste, energia solare, geofisica, geotermica, ma anche rifiuti, biomasse) e non rinnovabili (minerali, combustibili fossili, uranio). In tutti i casi saremmo pervenuti a un'identica conclusione: che le risorse disponibili sono limitate, che la crescita economica sta toccando i limiti delle sue compatibilità ambientali e che il problema d'impostare un modello di "sviluppo sostenibile" non è più rinviabile.