L'epoca di Francesco I

Il mecenatismo reale

In un primo momento fu lo stesso sovrano Francesco I (1515-1547) ad assecondare il rinnovamento culturale. Consapevole dell'arretratezza dell'insegnamento della Sorbona, egli le affiancò il Collège des lecteurs royaux (Collegio dei lettori reali), destinato a diventare l'attuale Collège de France, come primo autorevole centro di cultura laica, in aperta contrapposizione alla Sorbona, saldamente in mano al potere ecclesiastico. Per sua volontà si stamparono le traduzioni di Tucidide e Senofonte e venne aperta agli studiosi la biblioteca reale di Fontainebleau, presso la quale andò costituendosi inoltre il fondo soggetto al cosiddetto dépot légal (deposito legale), cioè l'obbligo di depositarvi una copia di ogni nuova pubblicazione. Anche nell'ambito linguistico, la volontà del re modificò il rapporto tra volgare e latino (fino ad allora lingua ufficiale), introducendo nel 1539 l'obbligo di redigere i documenti giudiziari in francese. L'appoggio di Francesco I venne tuttavia a mancare dopo il 17 ottobre 1534, quando furono affissi fin sulla porta della camera del re nella residenza reale di Amboise dei placards (manifesti) contenenti attacchi e insulti alla Chiesa. Da allora il re si portò su posizioni religiose conservatrici e represse ogni forma di riforma.