Pierre de Ronsard

La fama e le opere

Nel 1550 pubblicò la prima opera, i quattro libri delle Odes (Odi), cui si aggiunse un quinto nel 1552. Ispirate alla poesia di Pindaro, Anacreonte e Orazio, le Odi attestano la vastità della sua cultura classica e la novità della ricerca formale. Ronsard si impose da allora all'ammirazione dei contemporanei con una produzione abbondante e varia nei temi, nei toni e nei ritmi. Egli portò a compimento il programma enunciato da J. du Bellay: le innovazioni si susseguirono e andarono dalle invenzioni lessicali all'introduzione di nuove forme e metri destinati a un grande futuro, come il sonetto o l'alessandrino a rima baciata. Nel 1560 il re Carlo IX lo nominò poeta di corte. Dopo un periodo di gloria, Ronsard vide il suo primato minacciato dalla fama di nuovi poeti. Deluso, amareggiato e malato, scrisse ancora bellissimi versi, ma si diede soprattutto alla pubblicazione delle sue Opere, delle quali curò la prima edizione completa nel 1560. Ne seguirono altre sei; le ultime tre edizioni (1578, 1584, 1587 postuma) sono divise in sette volumi: Les amours, Les odes, Les poèmes, Les élégies, églogues et mascarades, Les hymnes, Les discours, La Franciade (Gli amori, Le odi, I poemi, Le elegie, egloghe e mascherate, Gli inni, I discorsi, La Franciade). L'ultima edizione, postuma, comprende i Derniers vers (Ultimi versi, 1586), dettati da Ronsard moribondo.