Il teatro dell'assurdo

La coscienza dell'assurdo

Il teatro dell'assurdo respinge le ambientazioni realistiche, l'azione, l'analisi psicologica. Convinti che l'unico modo per rappresentare la società contemporanea sia quello di riprodurne i tic linguistici, la convenzionalità dei rapporti e l'insensatezza di ogni destino, sulla scena non fanno accadere quasi niente: personaggi-fantoccio compiono gesti ripetitivi o casuali, rilanciandosi frasi fatte, luoghi comuni e triti cliché. Emergono così l'assurdità della condizione umana, il destino risibile dell'uomo, l'estraneità fra l'uomo e il mondo. Oltre agli autori più noti, contributi originali diedero Boris Vian, Jacques Audiberti (1899-1965), Arthur Adamov (1908-1970), Jean Tardieu (1903-1995).