Il teatro dell'assurdo

Samuel Beckett

Samuel Beckett (1906-1989), di origine irlandese, studiò letteratura francese e italiana a Dublino. Nel 1928 si recò a Parigi, dove conobbe J. Joyce. Durante la guerra partecipò alla Resistenza. Scrisse le sue opere in francese o in inglese. Nel 1969 gli fu assegnato il premio Nobel. L'opera narrativa comprende i romanzi Murphy (1938), Molloy (1951), Malone meurt (Malone muore, 1952), L'innommable (L'innominabile, 1953), What (1953, in inglese). La tecnica narrativa era ancora tradizionale e presentava il carattere comico grottesco di larga parte della sua opera. Più originale e compiuta la produzione teatrale: En attendant Godot (Aspettando Godot, 1953), Fin de partie (Finale di partita, 1957), Krapp's last tape (L'ultimo nastro di Krapp, 1958), Happy days (Giorni felici, 1961). Immobile e replicativo, ossessivo nella sua staticità, il teatro di Beckett dà corpo al sentimento dell'assurdo, segnando un'estrema dissolvente conseguenza dell'esistenzialismo.