Il romanzo del primo Novecento

In sintesi

Il romanzoIl rifiuto del naturalismo genera un periodo di crisi.
Raymond RousselRaymond Roussel (1877-1933) persegue la ricerca di nuove forme espressive (Il raddoppio, 1897; La vista, 1904).
Alain-FournierAlain Fournier (1886-1914) scrive il romanzo Il grande Meaulnes (1913), rievocazione incantata dell'infanzia in difficile equilibrio fra semplicità e simbolismo.
Maurice BarrèsMaurice Barrès (1862-1923) esercita una grande influenza con la sua opera, che evolve da un individualismo aristocratico (Il culto dell'io, 1888-91) a un nazionalismo antidemocratico (Il romanzo dell'energia nazionale, 1897-1902), espressione della crisi del razionalismo.
Romain RollandRomain Rolland (1866-1944), autore del romanzo fiume Jean-Christophe (10 volumi, 1904-12), si batte per la conciliazione dei vari particolarismi.
Anatole FranceAnatole France, pseudonimo di François-Anatole Thibault (1844-1924), svolge attività di giornalista e critico. Verso la fine del secolo si accosta al socialismo e alle problematiche sociali e politiche. Riceve il premio Nobel nel 1921.
Opere narrative maggioriIl delitto dell'accademico Silvestro Bonnard (1881), Le opinioni di Jérôme Coignard (1893), La rosticceria della regina Piedoca (1893), la quadrilogia Storia contemporanea (1897-1901), Il caso Crainquebille (1902), L'isola dei pinguini (1908).
Scetticismo e classicismoNella tradizione del racconto filosofico, i suoi romanzi affrontano i temi tipici della condizione umana da una prospettiva laica e razionalista unita a uno scetticismo ironico, indulgente e amaro. Lo stile si richiama alla tradizione francese della clarté, misurato, limpido, classico.