La poesia epica

Contenuti, stile e metro

Il valore dell'épos presso i Greci non fu esclusivamente letterario: per quanto fosse anche una poesia d'intrattenimento, l'epica rivestiva all'interno della civiltà arcaica il ruolo fondamentale di conservare e trasmettere i modelli da imitare (funzione etica) e il patrimonio di conoscenze da possedere (funzione paideutica). Il mantenimento della memoria storica si realizzava attraverso l'uso del mito, contenuto privilegiato di questa poesia. La narrazione di leggende e racconti mitici da parte degli aedi avveniva in forma oggettiva e impersonale conferendo così a questo genere letterario il carattere anonimo e collettivo che sarà un tratto distintivo di tutte le narrazioni epiche, a partire da Omero.

Tale racconto veniva eseguito oralmente e pertanto richiedeva l'impiego dei procedimenti tipici della poesia orale: lo stile paratattico, l'iterazione e il linguaggio formulare, i modelli narrativi fissi e le scene tipiche sono senza dubbio le tecniche più usate per mantenere viva l'attenzione dell'ascoltatore e renderlo partecipe. L'interpretazione dell'aedo consisteva nella recitazione in versi improvvisata e accompagnata da gesti e da movimenti compiuti con tutto il corpo. Il metro usato è l'esametro (dal greco exámetron, verso di sei misure), fondato sull'alternanza di sillabe lunghe e brevi. È formato da una serie di cinque dattili (piede metrico costituito da una sillaba lunga seguita da due brevi) e uno spondeo (quando alle due sillabe brevi si sostituisce la lunga equivalente).