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  • Lirici maggiori nel mondo greco e latino

Lirici maggiori nel mondo greco e latino

Il primo ad avere piena consapevolezza dell'importanza del contenuto personale, del mondo interiore espresso dalla propria poesia fu Archiloco (sec. VI a.C.). Di grande rilievo nello stesso secolo furono Saffo, la poetessa di Lesbo, e il suo conterraneo Alceo; importanti anche le figure di Mimnermo, Alcmane, Anacreonte e Ibico, poeti della giovinezza e dei piaceri dell'amore, e di Bacchilide e Pindaro, che crearono la lirica corale, celebrativa delle vittorie nei giochi atletici. In età ellenistica il poeta lirico di maggior fama fu Callimaco, ma assunse particolare rilievo l'epigramma, composizione breve e raffinata in cui i poeti espressero tutta la gamma della loro sensibilità. Attraverso i modelli ellenistici, la lirica nel sec. I a.C. si diffuse a Roma per opera dei poetae novi, che ripresero gran parte delle tematiche della lirica greca e ne fecero propria anche la metrica; l'esponente più significativo di questo periodo fu Catullo (84-54 a. C.). All'età imperiale appartennero Orazio (65-8 a. C.) e gli elegiaci Tibullo e Properzio, che rappresentarono la propria sfera sentimentale in un contesto artificiosamente agreste.