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  • Le trame delle commedie di Aristofane

Le trame delle commedie di Aristofane

Gli Acarnesi: il contadino Diceopoli, in contrasto con i politici fautori della guerra contro Sparta e con i carbonai di Acarne, stipula a titolo personale una pace separata con Sparta, e la festeggia tra baldorie e banchetti.

I Cavalieri : lo schiavo Paflagone (nella cui figura è adombrato Cleone, capo del partito democratico e fautore della lotta ad oltranza) raggira il suo padrone Demo (il popolo), ma deve soccombere di fronte alle arti di uno schiavo più malvagio di lui, Agoracrito.

Le Nuvole: attacco durissimo contro Socrate, accusato di astrazione intellettuale (e, in pratica, confuso con i maestri della sofistica), di ateismo e di corruzione dei giovani. A Socrate ricorre il vecchio Strepsiade, per imparare l'arte di liberarsi dei debiti contratti dal figlio scapestrato. Incapace di comprendere l'insegnamento del filosofo, invia alla sua scuola il figlio Fidippide, che ne assimila subito la lezione bastonando il padre. Alla fine Strepsiade, con l'aiuto dei servi, dà alle fiamme il Pensatoio in cui si trovano Socrate e i suoi discepoli. Le nuvole, simbolo dell'inconsistenza del pensiero filosofico, costituiscono il coro.

Le Vespe: satira del fanatico entusiasmo degli ateniesi per la partecipazione alle giurie dei processi. Bdelicleone (odiatore di Cleone) tiene prigioniero in casa il padre Filocleone (amico di Cleone) per impedirgli di correre ogni giorno in tribunale a svolgere la sua funzione di giudice popolare. Per tenerlo tranquillo, Bdelicleone istruisce un processo domestico contro un cane. Le vespe, che fungono da coro, sono simbolo della litigiosità degli ateniesi, contenti solo di emettere condanne (e di percepire il soldo per la funzione di giurati popolari).

Nella commedia Pace Aristofane fa una dichiarata condanna delle guerre fratricide. L'anziano Trigeo, contadino ateniese, decide di andare in cielo per supplicare direttamente Zeus che metta fine alle guerre. Scoperto che Polemo ha rinchiuso Pace in una caverna, riesce alla fine a liberare la dea e a condurla ad Atene con l'aiuto dei contadini.

Gli Uccelli: una delle più fantasiose commedie di Aristofane, composta dopo il fallimento della pace con Sparta e l'invio del corpo di spedizione in Sicilia (415), che si concluse con una disastrosa sconfitta di Atene. Stanchi della loro vita travagliata, due ateniesi decidono di fondare con l'aiuto degli uccelli una città nuova, sospesa tra terra e cielo. Scacciati gli speculatori che subito vi accorrono e resi impotenti gli dei, intercettando i fumi delle offerte sacrificali, celebrano la loro vittoria.

La Lisistrata è commedia audacissima, per linguaggio e situazioni. Lisistrata (colei che scioglie gli eserciti), messasi a capo delle donne di Atene e delle cittadine delle principali città belligeranti, costringe gli uomini a concludere la pace, convincendo tutte le donne a negarsi ai propri mariti.

Le Tesmoforiazuse rappresentano una violenta satira contro Euripide. Le donne che partecipano alle Tesmoforie (feste in onore di Demetra) vogliono vendicarsi del poeta, punendolo per la sua costante misoginia. Condannato a morte, Euripide riesce infine, con uno stratagemma, a sfuggire al suo terribile destino.

Le Rane: Dioniso, il dio protettore della tragedia, scende travestito da Eracle nell'oltretomba, per riportare sulla terra Euripide, morto da poco. Procedendo fra infiniti terrori nel mondo dei morti, popolato di mostri e risuonante del gracidio delle rane (che costituiscono il coro), incontra Euripide ed Eschilo, che si contendono il primato della tragedia. Dopo molti dubbi, Dioniso sceglie Eschilo, preferito a Euripide per i valori etici che ispirano la sua poesia.

Ecclesiazuse e Pluto sono le ultime commedie pervenuteci; in esse diminuiscono i riferimenti all'attualità politica. Nelle Ecclesiazuse le donne ateniesi, al comando di Prassagora, fanno un colpo di Stato e insediano un nuovo governo dal quale gli uomini sono totalmente estromessi. Nel Pluto, il contadino Cremilo accoglie e accudisce il dio Pluto, temporaneamente cieco. Quando Pluto riottiene la vista, la riccheza si riversa con abbondanza su tutti i cittadini. Ma ciò genera, anziché benessere, molti inconvenienti. Dal punto di vista strutturale, l'eliminazione della parabasi e la diminuita importanza del coro che si notano proprio nel Pluto, segnano l'evoluzione della commedia di Aristofane verso forme nuove, che si attueranno nella cosiddetta commedia di mezzo, e poi nella commedia nuova di Menandro.