La commedia antica: Aristofane

In sintesi

Le origini della commediaL'origine del termine “commedia” è da far risalire a Komòs (festa) e Odè (canto): canto della festa. Il genere della commedia si collega alle feste in onore di Dionisio (falloforie) o forse anche ad altre esperienze, come la farsa megarese e le rappresentazioni dei fliaci. La commedia letteraria trova la sua forma canonica nel teatro greco del V sec.a.C.: nel 486 si tenne il primo concorso comico alle Grandi Dionisie.
L'evoluzione della commediaGli alessandrini scandirono la storia della commedia in tre fasi: la commedia antica (Arcàia), rappresentata da Cratino, Eupoli ed Aristofane; la commedia di mezzo (Mèse) con autori come Antifone, Anassandride e Alessi; la commedia nuova (Nèa) con Filemone, Difilo e Menandro.
Aristofane

Nacque ad Atene nel 445 ca a.C. da una famiglia agiata e non partecipò mai alla vita politica che però fa da sfondo costante alla sua opera. Esordì in scena con i Banchettanti (427 a.C.) e i Babilonesi (426 a.C.).

Le commedie

Delle 44 commedie che di lui conoscevano gli antichi ne sono rimaste solo 11 intere: Acarnesi (425 a.C.), Cavalieri (424), Nuvole (423), Vespe (422), Pace (421), Uccelli (414), Lisistrata (411), Tesmoforiazuse (411), Rane (405), Ecclesiazuse (391), Pluto (388).

Tra satira e conservatorismo

Aristofane è testimone della decadenza di Atene e ritiene che la sconfitta politica delle guerre del Peloponneso (431-404 a.C.) non è altro che una conseguenza della decadenza morale e culturale della città, della perdita dei valori del passato. Nelle commedie egli esprime una satira pungente della situazione presente, ma nello stesso tempo il suo conservatorismo è più un'attitudine del sentimento che una precisa presa di posizione politica.

La lingua e lo stileNella flessibile duttilità del dialetto attico, il poeta sa modulare con maestria un registro linguistico e stilistico molto ampio. Aristofane non lasia personaggi comici ma piuttosto espressioni, situazioni, atmosfere di grande impatto e divertimento.