John Donne e la "poetry of wit"

La vita

John Donne (1572-1631), nato a Londra da genitori cattolici, studiò a Oxford senza però laurearsi, probabilmente perché la laurea comportava il giuramento di fedeltà alla sovrana come capo della Chiesa. Nel 1591 intraprese gli studi legali alle "Inns of Court" e praticò l'avvocatura nella Lincoln's Inn, di cui divenne Maestro di cerimonie. Effettuò viaggi in Italia e in Spagna e verso il 1595 si staccò dalla religione cattolica (la repressione anticattolica si faceva sempre più forte in quegli anni) per intraprendere la carriera di corte. Divenne segretario di sir Thomas Egerton, nel 1601 ne sposò segretamente la nipote Anne More e per questo venne licenziato e imprigionato. Nell'aprile 1602 fu liberato ma dovette lasciare Londra con la moglie. Gli anni dal 1603 al 1610 rappresentarono il periodo più tormentato della sua vita, per le ristrettezze economiche e la necessità di mantenere una famiglia sempre più numerosa. Per la pubblicazione del trattato Pseudo-Martyr (Lo pseudomartire, 1610), in cui attaccava i cattolici per la smodata sete di martirio e invitava al contempo i protestanti a una maggiore tolleranza verso le altre professioni religiose, l'università di Oxford gli conferì il titolo onorario di "maestro delle arti". Ordinato diacono della cattedrale di S. Paolo nel 1615 e subito dopo nominato cappellano reale, godette della protezione del sovrano Giacomo I e ottenne il dottorato in teologia dell'università di Cambridge. Iniziò così la sua carriera di predicatore, accumulò prebende e cariche ecclesiastiche e fu spesso incaricato di missioni politiche all'estero. Nel 1621, ormai predicatore ufficiale della corte d'Inghilterra e lettore in teologia a Lincoln's Inn, divenne decano della cattedrale di S. Paolo, una delle più alte cariche della Chiesa d'Inghilterra che mantenne fino alla morte.