La scrittura al femminile

Il mezzo secolo tra la guerra civile e la prima guerra mondiale fu caratterizzato da un'eterogeneità di voci e opere che rispecchiava la segmentazione sociale, etnica e culturale degli USA e la nascita di esperienze e linguaggi settoriali, in quella continua osmosi tra discipline diverse che è sempre rimasta una costante della letteratura americana.

Voce importante in questo panorama fu quella della "scrittura al femminile". Le donne, già protagoniste della trasformazione a livello sociale, da lavoratrici delle campagne in operaie, impiegate e maestre, contribuirono in modo decisivo alla creazione di un pubblico e di un mercato editoriale, mostrando un proprio stile, un gusto e una visione delle cose diversi da quelli dominanti. Tra le numerose scrittrici spiccano per successo e per qualità letterarie Louisa May Alcott, Kate Chopin e soprattutto Edith Wharton.

Louisa May Alcott (1832-1888), autrice di Little women (Piccole donne, 1869), romanzo culto di generazioni di giovanette, fornì un quadro sentimentale ma non stereotipo della famiglia della middle-class americana della seconda metà dell'Ottocento e della sua cultura.

Kate Chopin (1851-1904) si impegnò a narrare la rottura creatasi fra il ruolo sociale imposto dall'esterno e l'aspirazione individuale. Nel suo romanzo più celebre, The awakening (Il risveglio, 1899), è descritta la ricerca di espressione di una donna della buona borghesia franco-americana del Sud che, rifiutando il ruolo impostole di moglie e madre, trova nell'amore per un altro uomo una vita più autentica. Il risveglio, intellettuale, fisico e sessuale della protagonista tende a ribaltare ruoli e norme, configurandosi come una trasgressione nei confronti di una società gerarchica e patriarcale che relega la donna solo al ruolo di moglie e di madre. Proprio per questa tematica, anticipatrice di alcune delle istanze femministe, l'opera suscitò grande scandalo, condannando la sua autrice all'ostracismo sociale.

Edith Wharton

Edith Wharton (1862-1937) apparteneva a un'importante famiglia di New York e studiò negli Stati Uniti e all'estero. Rivelò nelle proprie opere una dimensione fortemente autobiografica, anche se non sempre esplicita, quasi a indicare la nuova consapevolezza e sicurezza che permetteva alla donna-artista di esprimersi senza dover necessariamente dissimulare. I suoi primi romanzi, The valley of decision (La valle della decisione, 1902), Sanctuary (Santuario, 1903), The house of mirth (La casa della gioia, 1905), Madame de Treymes (1907), The fruit of the tree (Il frutto dell'albero, 1907), rivelavano l'influenza di Henry James, sia per la scelta della forma (il romanzo breve), sia per le tematiche. Del 1911 è un altro romanzo breve di grande intensità espressiva, Ethan Frome, in cui ancora una volta il problema centrale era quello delle barriere imposte dalle convenzioni sociali a un individuo la cui felicità dipende dal riuscire a superarle. In The age of innocence (L'età dell'innocenza, 1920, premio Pulitzer) il tema dell'incapacità di affermare le proprie pulsioni e la spietata raffigurazione di una società in disgregazione s'accompagnano a una crescente attenzione per la dimensione dei sensi, a una riflessione sul sesso come motore di azioni necessariamente in contrasto con la ricerca spasmodica del successo e della ricchezza.