Ennio e i suoi continuatori

In sintesi

Ennio: la vita

Nato a Rudiae nel 239 a.C., Ennio arriva a Roma nel 204 al seguito di Catone il Censore e si stabilisce in città fino alla sua morte nel 169 a.C. Entra a far parte dell'ambiente degli Scipioni e nel 189 segue M. Fulvio Nobiliore nella campagna militare in Etolia. Nel 184 ottiene la cittadinanza romana.

Ennio: gli AnnalesÈ l'opera più famosa, poema epico di 18 libri in esametri, in cui celebra la storia di Roma dalle origini ai tempi suoi. I 600 versi rimasti testimoniano una poesia vigorosa e appassionata e uno stile solenne e magniloquente.
Ennio: le tragedie

Delle tragedie cothurnatae di argomento greco, spesso riprese dal teatro di Euripide, sono rimasti 22 titoli e pochi frammenti che mostrano la ricerca di effetti drammatici e patetici. Scrisse anche due praetextae e alcune palliate.

Ennio: le opere minori

Delle opere minori, si conoscono solo i titoli. Saturae, epigrammi, Scipio, Sota, Hedyphagetica, Protrepticus, Epicharmus, Euhemerus, che testimoniano i numerosi interessi del poeta e la vastità dei suoi studi.

Pacuvio

(Brindisi, 220-Taranto 130 a.C.). Nipote di Ennio, Pacuvio è autore di tragedie cothurnatae. Della sua produzione restano frammenti per circa 450 versi. Le sue tragedie furono rappresentate per tutto il periodo repubblicano.

Accio

(Pesaro, 170-Roma, ca 85 a.C.). Lucio Accio è il più famoso autore di tragedie. Della sua produzione rimangono 45 titoli di tragedie cothurnatae, 2 di praetextae e frammenti per circa 750 versi. Predilige vicende fosche con personaggi sanguigni, di forte impatto emotivo, facendo sfoggio di invenzione linguistica. Benché non sia pervenuto altro della produzione letteraria, gli Annales, i Didascalica e i Pragmatica testimoniano la vastità dei suoi interessi.