Livio

In sintesi

Livio: la vita

Visse fra il 59 a.C. e il 17 d.C. Appartenente all’aristocrazia provinciale romana, ebbe sentimenti moderatamente repubblicani, al punto che Augusto, affabilmente ma
non senza ironia, lo chiamava Pompeianus. Il rapporto con Augusto, pur non sempre facile, fu sempre sincero e corretto e comunque gli consentì di applicarsi diligentemente,
per circa 40 anni, alla composizione della sua immensa opera storica. Tornò a Padova, sua città natale, a tarda età. Della sua vita non sappiamo altro.

Livio: l'opera

Sono andati perduti alcuni suoi scritti morali, ai quali fanno allusione sia Seneca (Ep. ad Luc., C, 9) e che Quintiliano (Inst. or., X, 1, 39). La sua opera storica Ab Urbe
condita libri (o Annales ab Urbe condita) è un grandioso monumento letterario: vi si narra la storia di Roma dalla sua fondazione al 9 d.C. (morte di Druso). Non
sappiamo se la divisione in decadi sia stata opera dello stesso Livio. Oggi possiamo leggere solo 35 libri dei 142 di cui constava l’intera opera: i libri che narrano
dalle origini sino alla II guerra Sannitica e dall’inizio della II guerra Punica alla fine della III guerra macedonica (169 a.C.). Già all’epoca di Marziale dell’opera circolavano
dei compendi. Dei libri mancanti abbiamo le periochae, dei sommari che ci danno utili indicazioni, e le epitomae, compendi di più complessa elaborazione, meno
aridi e impersonali, composte da autori provvisti anche di buone qualità letterarie (Floro, Eutropio…).

Livio: lo stile

 

Livio è scrittore di ampie qualità narrative. Nel complesso il suo periodare, maestoso e scorrevole, si richiama alla compatta rotunditas ciceroniana, e risulta consono
alla solennità della sua visione storica. Quintiliano (Institutio orat., X, 1, 32; 101) del suo linguaggio dice che è di “meravigliosa piacevolezza” (mirae iucunditatis),
di “luminosissima eleganza” (clarissimi candoris) e del suo stile che è “ampio e pastoso” (lactea ubertas). Asinio Pollione, invece, lo accusava di patavinitas,
ma noi non sappiamo con certezza a quale difetto si riferisca, supponiamo che si tratti di una patina linguistica provinciale.