Lucrezio

Il pessimismo lucreziano

Il messaggio positivo della poesia di Lucrezio è sembrato ad alcuni critici decisamente contraddetto dal pessimismo angoscioso evidente in parecchie parti dell'opera: dalla serie allucinata di immagini che accompagnano la visione della morte (benché intesa come pacificazione), alla raffigurazione desolata di una natura ostile e maligna, fino al quadro finale della peste che flagellò Atene all'epoca di Pericle (sec. V a.C.), dove l'analisi dello storico greco Tucidide (modello del passo lucreziano) è mirabilmente ripresa e trasposta in versi, ma con effetti di surrealistico orrore. Si è voluto dedurne un "tradimento" del razionalismo e del materialismo e soprattutto un anelito, non confessato e forse neppure consapevole, a una dimensione spirituale dell'essere. Ma la commozione del poeta sul dolore della vita e l'angosciosa consapevolezza delle continue sconfitte cui va incontro l'uomo coesistono sempre con la fiducia ottimistica nella filosofia e nella ragione, salvezza per l'umanità.