Dalle origini alla Riforma

L'esistenza di un'antica letteratura epica germanica, incentrata sulle grandi saghe, sugli eroi nordici e praticata da poeti (“scaldi”) che cantavano le loro composizioni nelle corti, è attestata già almeno a partire dal sec. V. Il più antico documento scritto in “alto” tedesco anticoè il Canto d'Ildebrando, rinvenuto in una trascrizione dei primi anni del sec. IX. Le prime opere di una certa ampiezza sono successive alla cristianizzazione (avvenuta per lo più pacificamente tra il sec. VII e la prima metà dell'VIII) e sono di carattere religioso. L'età ottoniana (sec. X) produsse un'autentica rinascenza latina, mentre i primi scritti in volgare, brevi componimenti poetici sempre a tema religioso, ricomparvero attorno alla metà del sec. XI. Un secolo più tardi, verso la metà del XII, si affermò un nuovo genere letterario: il romanzo in versi di argomento classico oppure epico-medievale, ispirato a modelli tardolatini o francesi. Più in generale, dopo la metà del sec. XII si divaricarono due differenti tradizioni letterarie: una “alta”, destinata a quelle corti signorili nelle quali nacque e crebbe dando luogo al fenomeno della cosiddetta letteratura cortese-cavalleresca; l'altra “bassa”, diffusa tra il popolo cittadino dei mercati, delle fiere e delle taverne, un uditorio meno raffinato del primo e, diversamente da questo, amante di quei componimenti, anche di gusto un po' grossolano, cantati da musici giullari che vagavano per fiere ed osterie. La ricca letteratura di corte conobbe due apici di ideazione e innovazione con lo strutturarsi, sul piano narrativo del “romanzo di formazione”, un genere che la letteratura tedesca privilegierà sino al Novecento, e, sul piano poetico, della lirica d'amore del Minnesang, esempio perfetto dell'ormai raggiunta maturazione formale della lingua. Con la metà del sec. XIII si ebbe un periodo di crisi, cui fecero seguito la fioritura della prosa dei grandi mistici religiosi del Trecento, l'umanesimo di Erasmo e l'evento epocale della Riforma di Lutero.