La musica nelle civiltà più antiche

La storia delle civiltà evolute e delle culture urbane inizia nella fertile pianura alluvionale distesa fra il Tigri e l'Eufrate chiamata Mesopotamia. Qui pervennero e si stanziarono, attorno al V millennio a.C., i Sumeri, una popolazione asiatica originaria forse dei monti dello Zagros, fra Turchia e Iran.

Sumeri e Babilonia

La prima fase della storia e della cultura sumeriche fu dominata dalla città di Uruk (3500-3000 a.C.), centro di fiorente sviluppo demografico e commerciale. Dopo aver superato una crisi, attorno agli inizi del III millennio a.C., la cultura e la politica dei Sumeri rifiorirono in una pluralità di centri: non solo Uruk, ma anche Ur, Lagash, Umma, Nippur, Kish ecc. Molte di queste città sumeriche vennero sottomesse attorno al 2350 a.C. dagli Accadi, una popolazione semitica. La fusione tra Sumeri e Accadi portò alla costituzione di un forte regno nella Mesopotamia meridionale, con capitale Akkad, culla della civiltà babilonese. Dopo gli Accadi e le invasioni di Guti e Amorrei, i Babilonesi presero possesso della Mesopotamia e nel 1894 a.C. fondarono Babilonia.

Le due lingue dominanti in Mesopotamia furono il sumerico e l'accadico, quest'ultima di ceppo semitico, comprendente babilonese e assiro. Numerosi bassorilievi, sigilli e mosaici, distribuiti lungo l'arco di tre millenni, raffigurano, con denominazioni nell'una e nell'altra lingua, strumentisti e scene musicali e ciò a fronte, invece, di uno scarsissimo ritrovamento di reperti di strumenti musicali.

I dati archeologici documentano la presenza di sistri, campanelli, cimbali, sonagli; di qualche flauto e altri strumenti ad ancia, del corno e della tromba, ma in generale la civiltà mesopotamica non amò gli strumenti a fiato. Le fonti letterarie conoscono dodici vocaboli sumerici, con i corrispettivi accadici, per nominare i tamburi e i manufatti artistici mesopotamici rinvenuti raffigurano quattro o cinque tipi di tamburo. Preferiti furono, però, gli strumenti a corda: la lira, raffigurata in opere d'arte sumeriche attorno al 3000 a.C.; l'arpa (arcuata o angolare, orizzontale o verticale), mentre antenati del liuto e del violino ricorrono nell'iconografia attorno al 2000 a.C.

Un passo biblico tratto dal Libro di Daniele descrive un'esecuzione orchestrale per il re babilonese Nabucodonosor (605-562 a.C.): "Appena udrete il suono del corno, di flauti e oboi, della lira, dell'arpa verticale e orizzontale, dell'insieme di strumenti e d'ogni altro genere di strumento, vi prostrerete e adorerete la statua d'oro che il re Nabucodonosor ha fatto innalzare" (Dn 3, 5; ma il passo è ripetuto nello stesso capitolo anche ai vv. 7, 10, 15). Mentre alcune interpretazioni erronee vi hanno individuato solamente un elenco di strumenti musicali, una sorta di orchestra dunque, l'interpretazione filologicamente più esatta del testo ­ redatto in aramaico circa 400 anni dopo gli eventi che narra ­ delinea invece una sorta di "prassi esecutiva" del vicino Oriente antico: un corno dà un segnale d'inizio, seguono gli assolo di un oboe, una lira e un'arpa e poi l'assieme di questi strumenti, a cui si aggiungono altri strumenti ritmici. Letteralmente inteso, questo passo biblico espone una consuetudine orchestrale: "uno svolazzo di corno o di tromba per fissare l'attenzione. Quindi ha inizio il concerto. Diversi strumenti-guida danno dimostrazione in un'esecuzione improvvisata di assolo, detta in arabo taqsîm, del maqâm, o schema melodico del pezzo, ciascuno in accordo con la propria natura e la propria tecnica. Subito dopo, l'intero complesso strumentale si aggiunge loro con un breve ritornello o con un brano più lungo" (Sachs).

Egitto

L'Egitto conobbe il periodo più florido della sua storia fra il III e il II millennio a.C.: si succedettero 21 dinastie di faraoni, oggi periodizzate in Regno antico (3000-2000), Regno medio (2000-1700) e Regno nuovo (1570-1100). I primi documenti scritti della civiltà egiziana risalgono al 3000 a.C. L'Egitto del Regno antico fu, con ogni probabilità, in contatto con la civiltà mesopotamica: lo confermano reperti provenienti dagli scavi di necropoli e templi sumerici. È però altrettanto probabile che il contatto tra Sumeri ed Egizi si sia estinto prima del 2700 a.C. Durante il regno di alcune dinastie si ebbero periodi di crisi (2200-2050 e 1780-1670 a.C.), nei quali l'Egitto dovette subire invasioni di popoli provenienti dall'Asia occidentale. Si determinò così un'influenza anche nell'ambito musicale, testimoniata dalla comparsa di parecchi strumenti asiatici e dalla scomparsa di strumenti tipicamente egizi, quali il flauto diritto e il clarinetto doppio. Fonti filologiche e archeologiche presentano inoltre, fra gli strumenti tipici, anche i primitivi clappers (tavolette o bastoncini battuti insieme), i sistri, la grande arpa arcuata (strettamente imparentata all'arpa sumerica) e arpe di dimensioni inferiori, quali l'arpa con appoggio e l'arpa a spalla. Fin verso il 2000 a.C. non è invece testimoniata, sorprendentemente, la presenza di tamburi, mentre nel Medio e nel Nuovo Regno fanno la loro comparsa tamburi cilindrici e a barile.

Complessivamente, si deve riconoscere che, uscendo dall'antico Regno, l'Egitto conobbe una musica più rumorosa ed eccitante, eseguita con oboi ad ancia doppia, trombe in lega di rame, cimbali, oltre che con lire e liuti.