Aleksandr Skrjabin

Aleksandr Nikolaevic Skrjabin (Mosca 1872-1915) studiò con A.S. Taneev e A.S. Arenskij al conservatorio di Mosca, dove insegnò dal 1898 al 1903, e svolse con successo attività di concertista, ma si dedicò prevalentemente alla composizione. Sensibilissimo alle tematiche mistico-esoterico-teosofiche di certi aspetti del decadentismo russo, legò alcune proprie composizioni a progetti sinestetici che avrebbero dovuto comportare un coinvolgimento e rinnovamento mistico-morale (l'associazione musica-colori-luce del Prometeo interessò gli espressionisti del Cavaliere Azzurro). Assai meno caduchi si rivelano gli esiti strettamente musicali della sua febbrile inquietudine, le tensioni allucinate che determinano nelle composizioni della maturità un superamento e una disgregazione del linguaggio di F. Chopin, R. Wagner e F. Liszt, dai quali erano stati prevalentemente influenzati i suoi esordi. Skrjabin giunge alla rottura delle gerarchie tonali mediante un'organizzazione del proprio linguaggio armonico-melodico sulla base di sovrapposizioni di quarte (che formavano l'"accordo mistico"); ma anche per altri aspetti le sue ultime opere parteciparono del clima espressionista.

Vanno ricordate di Skrjabin soprattutto le 10 Sonate (e numerose altre composizioni) per pianoforte; il Poema dell'estasi (1905-07) e Prometeo, o Il poema del fuoco (1909-10) per orchestra, più significativi delle precedenti 3 sinfonie (tra cui il Poema divino, 1905).