La genesi dei suoli

Un suolo è la parte più superficiale della crosta terrestre, comunemente detto anche terreno, dello spessore variabile da pochi centimetri a qualche metro e in cui si sviluppano le radici delle piante.

Il suolo si origina attraverso un lento e lungo processo di disgregazione fisica e di alterazione chimica delle rocce, operato sia dall'atmosfera, sia dagli organismi viventi, vegetali e animali.

I processi che disgregano e alterano le rocce esposte agli agenti atmosferici generano prodotti di disfacimento (detriti incoerenti), che possono accumularsi in loco oppure subire destini diversi: possono essere trasportati da agenti quali i ghiacciai, il vento e i corsi d'acqua e accumularsi altrove. L'accumulo dei prodotti del disfacimento meteorico crea una coltre, o mantello detritico, che a seconda delle condizioni può costituire una pellicola sottile, dello spessore di pochi centimetri, oppure raggiungere lo spessore di parecchi metri.

Sulla coltre di materiale detritico e anche sulla roccia inalterata si insediano organismi pionieri, cioè i primi organismi – quali licheni, batteri, alghe e muschi – che contribuiscono all'alterazione della roccia o dei detriti rocciosi attraverso un'azione di tipo biochimico, per mezzo di sostanze che essi stessi producono. L'accumularsi dei loro residui organici permette la formazione di un sottile strato che rende ora possibile anche l'insediamento di piante più esigenti – dapprima erbe, poi arbusti e infine alberi – le quali continuano ad agire sul substrato roccioso anche attraverso un'azione di tipo meccanico, penetrando a forza con le loro radici tra le fessure presenti nella roccia e contribuendo a disgregarla. Successivamente anche protozoi e organismi animali (per esempio, anellidi, nematodi, larve di insetti e molluschi) partecipano alla formazione del suolo. I resti di tutti gli organismi vegetali e animali vengono poi decomposti da diversi microrganismi e generano l'humus .

L'insieme dei processi che portano alla formazione di un suolo è detto pedogenesi (dal greco pédon, terreno); la pedologia è la scienza che studia i suoli, la loro composizione, le loro caratteristiche, la loro origine e la loro evoluzione.

Fattori che influenzano la genesi dei suoli

La genesi dei suoli è influenzata da alcuni fattori, tra i quali ricordiamo il clima, la natura delle rocce e la giacitura del suolo.

  • Clima. È il principale fattore che determina le caratteristiche di un suolo; in particolare, la temperatura, l'umidità atmosferica e le precipitazioni incidono sulla maggiore o minore velocità di degradazione delle rocce. La temperatura agisce sulle rocce disgregandole fisicamente, mentre è soprattutto l'umidità, associata a temperature elevate, a determinare l'alterazione chimica delle rocce. Per questo motivo, spostandosi dall'Equatore verso i poli, è possibile riconoscere una successione di suoli, legata alla distribuzione dei diversi tipi climatici (tab. 22.1). Là dove esistono le stesse condizioni climatiche, anche i suoli sono simili, pur appartenendo a regioni anche molto distanti fra loro: così il permafrost, il suolo perennemente gelato della tundra siberiana, è identico a quello del Grande Nord canadese o dell'Alaska; le terre rosse del Carso triestino si ritrovano anche sugli altopiani carbonatici della Penisola Iberica o di quella balcanica.
  • Natura delle rocce. Dalla composizione chimica delle rocce dipendono le caratteristiche chimiche di un suolo. Inoltre, il loro maggiore o minore grado di compattezza determina la velocità di alterazione e di formazione dei suoli.
  • Giacitura del suolo. Con questo termine si indica la pendenza di un suolo; in presenza di forti pendenze, i materiali provenienti dalla degradazione delle rocce non si accumulano in loco, ma vengono facilmente allontanati dalla forza di gravità o asporatati dalle acque dilavanti. In simili situazioni non possono formarsi suoli di notevole spessore; il materiale asportato può accumularsi alla base del pendio, dando origine alla coltre colluviale. Altre volte può arrivare fino alle acque incanalate del reticolo idrografico, essere trasportato dai fiumi sotto forma di torbida e, successivamente, essere sedimentato formando una coltre alluvionale.

In zone pianeggianti possono invece formarsi suoli di spessore maggiore, poiché i materiali di degradazione della roccia rimangono in loco e subiscono un'ulteriore alterazione anche a opera di organismi viventi.

La classificazione dei suoli
TIPI CARATTERISTICHE
non evoluti a minerali greggi, presenti nelle regioni artiche e desertiche
poco evoluti o ranker sono suoli giovani, che giacciono direttamente su una roccia madre silicea, tipici delle regioni di alta montagna
calcarei si formano su rocce ricche in carbonato di calcio. Tra i suoli calcarei vi sono i cernozem, terre nere di fertilità eccezionale, che si trovano nelle steppe della Russia meridionale. Si formano nella zona temperata continentale a scarsa piovosità (meno di 400 mm all'anno), dove vi è una fitta copertura di graminacee xerofile che forniscono abbondante materiale organico, ricco di calcio. Un altro tipo di suolo calcareo è il rendzina, che si può formare in qualunque tipo di clima. È costituito da un solo orizzonte con copertura erbosa secca, in quanto manca di riserve di acqua
evoluti a mull un tipo di humus della zona temperata, caratteristico delle foreste di latifoglie
evoluti a podsol tipici di climi umidi e temperati freddi, caratterizzati dalla presenza di un orizzonte grigio chiaro che contiene solo silice, che è sottostante a un orizzonte organico formato da sostanze vegetali non totalmente decomposte. Costituiscono la metà dei terreni europei e in Italia si trovano ai piedi delle Alpi e in diverse aree della pianura
lateritici molto ricchi in ossidi di ferro o di alluminio, che si formano in climi caldi con alternanze di periodi secchi e umidi, sono tipici dei territori tropicali deforestati
alomorfi caratterizzati dalla presenza di un livello di sale
idromorfi caratterizzati dalla presenza temporanea o permanente dell'acqua. In questo tipo di suoli vi è sempre un orizzonte nel quale l'elevato grado di umidità porta a una forte concentrazione di argilla e di ossidi di ferro, denominato orizzonte glej
idromorfi organici caratterizzati da un intreccio di fibre e frammenti di vegetali più o meno carbonizzati con un'elevata percentuale di acqua. Da questi suoli possono trarre origine le torbe