La stratificazione delle rocce sedimentarie

Osservando una formazione di rocce sedimentarie, vi si nota spesso una caratteristica successione di strati.

Per strato si intende una struttura rocciosa uniformemente piatta e molto estesa, con spessore variabile a seconda della quantità di materiale disponibile nei vari momenti della sedimentazione, delimitata da una superficie superiore detta tetto e, in basso, da una inferiore detta letto.

Ogni strato, cioè ogni singola unità di deposizione della roccia, registra al suo interno le variazioni avvenute durante il processo di sedimentazione: è possibile, per esempio, che si osservino cambiamenti nella composizione dei sedimenti.

La stratificazione fornisce, inoltre, delle superfici di riferimento, che permettono di costruire l'ordine di sovrapposizione dei sedimenti. Sulla superficie di stratificazione possono trovarsi strutture connesse con l'attività della corrente che ha depositato il materiale, o con l'ambiente di deposizione, o con la presenza diretta di organismi o di loro impronte e tracce. Tipica delle rocce sedimentarie è infatti la presenza di fossili, resti di organismi o di loro tracce, rimasti intrappolati nei sedimenti.

La posizione originale degli strati è quella orizzontale, che si determina durante la sedimentazione; essi si sovrappongono formando una successione stratigrafica. Spesso, però, gli strati possono venire rimossi dalla loro originaria posizione a opera di potenti forze agenti sulla crosta terrestre (movimenti tettonici), che si comportano in vario modo, dislocandoli, piegandoli o fratturandoli. Due strati si dicono concordanti se sono tra loro paralleli; discordanti se non lo sono. Per effetto di spinte laterali, gli strati possono corrugarsi e formare pieghe senza perdere però il loro parallelismo.