Il gruppo di riferimento

"In-groups" e "out-groups"

La rilevanza dei gruppi di riferimento positivi e negativi sottolineata da Merton prende le mosse da alcune teorie elaborate in precedenza sul fenomeno dei gruppi. Ai rilievi di George Herbert Mead sulla concezione dell'altro significativo, secondo cui l'individuo costruisce una concezione di se stesso sempre per via indiretta, attraverso la mediazione del gruppo a cui appartiene, Merton ha applicato la distinzione proposta da William Graham Sumner tra in-group (gruppo di noi) e out-group (gruppo dei loro). Sumner aveva sostenuto che l'identificazione col gruppo di appartenenza era facilitata dal ripudio dell'out-group, ritenuto estraneo e nemico. In relazione all'out-group, al rifiuto delle norme e dei valori che lo caratterizzano, l'in-group diventa parametro di riferimento per i comportamenti dei membri. Ma mentre Sumner intendeva soprattutto mostrare la relazione tra concordia interna al gruppo di appartenenza e ostilità nei confronti degli altri gruppi, Merton ha evidenziato che in certe condizioni gli out-group possono anche essere poli positivi di riferimento; la teoria dei gruppi di riferimento ha perciò la funzione di analizzare quali condizioni rendono l'out-group un polo positivo oppure negativo di riferimento.