Il gruppo di riferimento

Introduzione

Ciascun individuo appartiene a un numero cospicuo di gruppi piccoli o grandi, dei quali condivide, a un diverso livello di intensità e partecipazione, le norme. Si tratta sempre di gruppi che esercitano una pressione che spinge i soggetti ad adeguarsi alle norme che li regolano. Anche se spesso l'orientamento normativo di un individuo è condizionato dall'integrazione nel proprio gruppo (o gruppo di appartenenza), non sempre i membri di un gruppo si percepiscono come "appartenenti" al gruppo, almeno a livello di vissuto psicologico. Talvolta l'appartenenza a un certo gruppo, soprattutto nel caso di grandi gruppi o di organizzazioni, dipende solo da una determinata situazione sociale, per cui può accadere che il membro di un gruppo si ispiri, per quanto riguarda il proprio ideale di vita e di comportamento, alle regole e ai valori di altri gruppi, detti "gruppi di riferimento", di cui vorrebbe far parte. Ciò accade, per esempio, al laureando o al giovane assistente che assume l'atteggiamento del professore, o all'operaio capo reparto che si riferisce al ruolo dell'imprenditore. Si tratta per lo più del tentativo, compiuto dagli individui, di ridurre le distanze sociali assumendo, talvolta in modo esasperato, i caratteri del gruppo al quale si vorrebbe appartenere. Questa speranza di mobilità sociale può anche esprimersi, però, assumendo come gruppo di riferimento un gruppo distante nello spazio e nel tempo, o addirittura mai esistito, come un gruppo di eroi mitici. Ciò che conta è che il gruppo di riferimento costituisca un ideale alle cui norme e valori l'individuo commisura il proprio comportamento e di cui fa propri i fini, le opinioni e i pregiudizi. L'aspirazione a far parte di un gruppo di riferimento del quale non si è membri è stata definita da Merton "socializzazione anticipata"; essa si dà quando le norme del gruppo di riferimento orientano il comportamento del soggetto nella vita quotidiana.

Oltre a questi gruppi di riferimento "positivi", che possono essere, per ciascun individuo, più o meno numerosi a seconda delle situazioni e dei momenti della vita, possono esistere gruppi di riferimento "negativi", nei confronti dei quali si sviluppa una situazione di conflitto. I loro valori sono considerati come ciò che non si deve perseguire e che si deve contrastare; in tal modo, per confronto si costruisce una misura del proprio comportamento sociale, con contro-norme e contro-aspettative relative a quelle del gruppo di riferimento negativo.