Perché lo Stato

Lo Stato del benessere

Una delle più vistose funzioni dello Stato contemporaneo, faticosamente conquistata attraverso innumerevoli lotte sociali e in seguito consolidata dai sistemi politici democratici dell'Occidente, è quella di assicurare la "sicurezza sociale", ovvero le principali condizioni materiali per una sufficiente qualità della vita dei cittadini. Queste condizioni (salute, istruzione, tutela delle "età deboli" come infanzia e vecchiaia, sussidi per gli strati più poveri e diseredati ecc.) sono entrate nella sfera dei diritti che lo Stato deve garantire e quindi sono considerate diritti di cittadinanza (anzi, oggi è aperta la discussione se tali diritti non debbano essere intesi come fondamentali e quindi tutelati indipendentemente dalla cittadinanza, cioè dell'appartenenza alla comunità politica). Le garanzie offerte dallo "Stato sociale" si configurano, almeno parzialmente, come un sistema di ridistribuzione del reddito, che ha come fonte primaria la proporzionalità del prelievo fiscale. Oggi risulta evidente che i costi dello Stato sociale implicano, anche a causa della grande espansione delle burocrazie dei servizi sociali e del malfunzionamento di questi servizi, una pressione del prelievo fiscale eccessiva, in gradi diversi, rispetto alle risorse complessive di molti Stati. La necessaria riforma dello Stato sociale appare uno degli snodi più difficili per quasi tutti i sistemi politici delle economie avanzate.