Allport, Gordon Willard

psicologo statunitense (Montezuma, Indiana, 1897-Harvard, Massachusetts, 1967). Studiò sotto la guida di W. Mc Dougall e H. Langfeld alla Harvard University, dove ricevette il dottorato nel 1922. Si recò quindi per due anni in Europa, dove conobbe tra gli altri F. C. Bartlett, E. Spranger e gli psicologi della Gestalt. Tornato ad Harvard, vi rimase fino alla morte, con l'eccezione di una parentesi (1926-30) trascorsa al Dartmouth College. Nel 1937, anno in cui doveva uscire Personality: a Psychological Interpretation, che rimane senza dubbio la sua opera più significativa, divenne direttore della facoltà di Psicologia dell'Harvard University. Allport è stato inoltre presidente di diverse associazioni scientifiche tra cui l'American Psychological Association, e ha diretto (1937-49) il Journal of Abnormal and Social Psychology. La figura di questo autore è in dubbiamente una di quelle di maggior spicco di tutta la psicologia contemporanea e il suo pensiero ha influenzato profondamente gli sviluppi di questa scienza anche al di fuori degli Stati Uniti. Egli si è occupato soprattutto della personalità, definita come “l'organizzazione dinamica, in seno all'individuo, di quei sistemi psicofisici che determinano il comportamento e il pensiero che gli sono caratteristici”. Allport pone costantemente in rilievo il concetto che l'uomo è un unico, e che ogni individuo differisce da tutti gli altri e va quindi studiato non in ciò che lo accomuna, ma in ciò che lo differenzia. La psicologia, quindi, che è stata per lungo tempo scienza “nomotetica”, che cerca cioè di risalire dallo studio dei singoli individui alle leggi generali che regolano il comportamento di tutti, deve diventare scienza “idiografica”, preoccupata cioè dello studio del singolo. Nell'indagare la personalità si troveranno quindi dei tratti comuni a tutti gli uomini, ma soprattutto si incontreranno delle disposizioni personali, proprie di ciascun individuo. Queste ultime sono ordinate gerarchicamente (anche se in modo non rigido), in cardinali, centrali e secondarie, secondo l'importanza che hanno nella personalità dell'individuo. Si osservi ancora che per Allport la personalità non è qualcosa di rigido, univocamente definito, ma è in continuo divenire. Viene quindi attribuita grande importanza anche alla genesi della personalità, in cui intervengono sia fattori ereditari (come, per esempio, la costituzione fisica) sia fattori ambientali. L'evoluzione della personalità è vista come progressiva integrazione e differenziazione delle varie funzioni. Tra le opere di Allport segnaliamo, oltre al volume sopraccitato, Becoming (1956; Divenire, 1963); Pattern and Growth in Personality (1954; tr. it. Psicologia della personalità, 1969).

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