Callisto (astronomia)

nome del quarto satellite di Giove, scoperto da G. Galilei nel 1610. La sua distanza da Giove è calcolata in media intorno a 1,8 milioni di km e ruota in maniera sincrona attorno al pianeta con un periodo di 16,7 giorni. . Con un diametro di 4806 km, Callisto è il terzo satellite del sistema solare per dimensioni; la densità, all'opposto, è la più bassa tra i satelliti gioviani, 1,85 Kg/cm3, e la sua massa è di 1,07593 × 1026 g. La crosta del satellite è ricoperta da uno strato di ghiaccio spesso presumibilmente, alcuni km: su questa superficie la sonda Galileo ha rivelato anche la presenza di ossigeno libero, originatosi probabilmente dalla stessa superficie ghiacciata grazie all'azione delle particelle cariche provenienti da Giove, che lo avrebbero scisso dall'idrogeno. Callisto ha un aspetto segnato dai profondi sconvolgimenti derivati da antiche collisioni meteoritiche, sebbene le più recenti immagini della Galileo mostrino la presenza di una lenta attività erosiva sulla superficie. Fra i numerosi crateri d'impatto che vi si scorgono, il più imponente è rappresentato da un bacino di 600 km (denominato Wahlalla), che appare circondato da un fitto sistema anulare di fratture di origine sismica "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 172-173, 246-247; vol. 2 p 145" "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 172-173, 246-247; vol. 2 p 145" . Per Callisto , come per un altro satellite di Giove, Europa, sono emerse prove della presenza di acqua liquida e salmastra al di sotto della superficie ghiacciata. Anche tali evidenze provengono dai dati e dalle immagini inviate a Terra dalla sonda statunitense Galileo che ha misurato un campo magnetico soggetto a variazioni sincronizzate con la rotazione del satellite intorno a Giove, similmente a quanto accade per Europa. Essendo il magnetismo dovuto a correnti elettriche originate per induzione dal campo magnetico del pianeta gigante, deve essere presente un mezzo elettricamente conduttore che non può essere né la crosta ghiacciata né la tenue atmosfera, priva di particelle cariche. Si ipotizza l'esistenza di grandi quantità di acqua che, grazie ai sali in essa disciolti, può permettere la conduzione di intense correnti elettriche. L'interesse degli astrobiologi circa l'esistenza di acqua nei satelliti di Giove è molto alto, in quanto essa rappresenta l'ingrediente fondamentale per lo sviluppo di vita microbica, capace di adattarsi a una varietà di condizioni ambientali ritenute impensabili fino a poco tempo fa. Si pensi agli archeobatteri terrestri scoperti di recente nei pressi delle sorgenti geotermiche, da cui traggono energia e calore nelle grandi e perennemente buie profondità degli oceani.

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