Crivèlli, Carlo

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pittore italiano (Venezia ca. 1435-Ascoli ca. 1494-95). La prima opera sicura (ca. 1460, Madonna della Passione, Verona, Museo di Castelvecchio) ci palesa come la sua formazione sia avvenuta a Padova, particolarmente nell'ambito di Mantegna e nella bottega dello SquarcioneBenché perfettamente informato delle novità rinascimentali, Crivelli scelse una via arcaicizzante, elaborando un linguaggio rievocante lo smaltato splendore delle icone e dei mosaici bizantini e le sontuosità decorative del tardo-gotico. Tra le opere della maturità, una serie di grandi polittici per chiese marchigiane: quello databile al 1470 già a Porto San Giorgio e ora smembrato in vari musei europei e americani, e quelli del 1472-73 in S. Francesco a Montefiore dell'Aso e nella cattedrale di Ascoli, dove le preziosità formali raggiungono una bellezza irreale. Ascendenze ferraresi e influssi tedeschi sono evidenti nella drammaticità di certe opere dell'ultimo periodo, che toccano talora vertici di espressionistica violenza (Pietà, 1485, Boston, Museum of Fine Arts; Crocefisso, Milano, Brera). Nelle opere più tarde Crivelli palesa eccessi di virtuosismo. Suo fratello Vittore (Venezia 1440-Ferrara 1507) lo seguì e imitò in modo pedissequo.

Bibliografia

P. Zampetti, Mostra della pittura veneta nelle Marche, Bergamo, 1950; A. Bovero, Tutta la pittura del Crivelli, Milano, 1961; G. Perocco, Carlo Crivelli, Milano 1964; P. Zampetti, Carlo Crivelli, Fiesole, 1987.

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