Falcóne, Giovanni

magistrato italiano (Palermo 1939-1992). Laureato in giurisprudenza, iniziò la sua attività di magistrato a Lentini (Catania). Trascorsi dieci anni al tribunale di Trapani, passò a quello di Palermo, dirigendovi la sezione fallimentare. Le lunghe indagini di Falcone sulla mafia, che seguirono all'incontro con il consigliere istruttore Rocco Chinnici, sfociarono, con la collaborazione del collega Paolo Borsellino, nel primo maxiprocesso contro Cosa nostra, celebrato a Palermo nel 1986, in cui venne condannata l'intera cupola mafiosa. Nel 1989, dopo essere sfuggito a un attentato dinamitardo, venne nominato procuratore aggiunto di Palermo. Portate avanti le sue indagini sui delitti politico-mafiosi, si imbatté, tuttavia, nell'ostilità di molti suoi colleghi, che gli impedirono di essere eletto al Consiglio Superiore della Magistratura. Nel 1991 venne chiamato alla guida della Direzione generale degli affari penali, su proposta dell'allora ministro della Giustizia Claudio Martelli. Fu ucciso, nel 1992, dalla mafia in un attentato sull'autostrada Punta Raisi-Palermo. Con lui morirono anche la moglie e tre agenti della scorta.

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