Licìnio, Bernardino

pittore italiano (Poscante, Bergamo, ca. 1489-Venezia tra il 1549 e il 1565). Originario della Bergamasca, fu attivo a Venezia, ottenendo una notevole fama come ritrattista. I suoi ritratti rivelano inizialmente un impianto giorgionesco (Dama con ritratto, Milano, Museo del Castello Sforzesco), mentre in seguito si fanno più sensibili i richiami a Palma il Vecchio o a Paris Bordon (Ritratto di dama, 1540, Pavia, Museo Malaspina). Fu anche pittore di pale sacre (Madonna e Santi, 1535, Venezia, chiesa dei Frari), nel consueto modulo devozionale, e di Sacre conversazioni (New York, collezione Kaufmann; Milano, Brera; ecc.), sulla scorta dei migliori esempi di Palma. Pittore fu anche suo nipote Giulio (Venezia 1527-ca. 1584), artista mediocre, pesantemente influenzato dal manierismo del Salviati, che tradusse in modi di vuoto michelangiolismo (tondi per la Libreria del Sansovino a Venezia, 1556).

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