Melòzzo da Forlì

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nome con cui è noto il pittore italiano Melozzo degli Ambrosi detto anche Marco Ambrogi (Forlì 1438-1494). Documentato a Forlì dal 1460 al 1464, scarse sono le notizie sulla sua formazione: determinante fu il rapporto con Piero della Francesca, avvenuto intorno al 1465 alla corte di Urbino, ove conobbe il giovane Bramante e i pittori dello Studiolo di Federico. Nelle sue opere (a cominciare dal Cristo benedicente della Galleria di Urbino) Melozzo da Forlì tradusse in forme più facili e umane l'astratta visione di Piero della Francesca. A Roma forse già dal 1475, lavorò come frescante, realizzando nel 1477 la Consegna al Platina della Biblioteca Vaticana da parte di Sisto IV (ora alla Pinacoteca Vaticana) e nel 1480 l'affresco per l'abside dei SS. Apostoli ora smembrato tra il Quirinale (Ascensione di Cristo) e la Pinacoteca Vaticana (Angeli musicanti). Attivo al santuario di Loreto, l'artista affrescò la sagrestia di S. Marco (1486), detta anche il “Tesoro Vecchio”. Negli ultimi anni (1493-94) eseguì la decorazione della cappella Feo in S. Biagio a Forlì, distrutta durante la seconda guerra mondiale. Rare sono le sue opere su tavola.

Bibliografia

R. Buscaroli, La pittura romagnola del Quattrocento, Faenza, 1931; Mostra di Melozzo e del Quattrocento romagnolo, catalogo a cura di G. Gnudi (con bibliografia), Forlì, 1938.

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