Shantaram, V.

regista cinematografico indiano (Kolhapur 1900-1990). Tra i primi registi a intuire le potenzialità del nuovo mezzo di comunicazione e a utilizzarlo per condannare fanatismi e intolleranze. Dopo alcuni film muti Shantaram (nome completo Rajaram Vankudre Shantaram) animò il cinema sonoro nella regione di Bombay utilizzando la lingua marāthi con la Prabhat Film Co. da lui fondata a Kolhapur nel 1929 e trasferita a Poona nel 1933. Specialista nella produzione mitologica o religiosa, si fece conoscere alla Mostra di Venezia con Fiamma immortale (1936) e L'inatteso (1937), sui matrimoni tra bambini, poi con Sakuntala (1943) parlato in hindī e Il viaggio del dr. Kotnis (1946) di cui era anche il protagonista. Si occupò di varie problematiche sociali sia col già citato L'inatteso, sulla condizione femminile, che con Il vicino (1938), sull'ostilità esistente tra indù e musulmani, e, vent'anni dopo, con Due occhi e dodici mani (1958), film suggestivo tecnicamente quanto ideologicamente mistico, da lui stesso interpretato. Il suo ultimo film è stato Jhanjaar (1986) che ha ricevuto scarso consenso sia presso la critica che al botteghino.

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