Zurbarán, Francisco de-

pittore spagnolo (Fuente de Cantos, Badajoz, 1598-Madrid 1664). Si formò a Siviglia, allora vivace centro di una cultura figurativa di carattere realistico. Nel 1617 aprì una propria bottega a Llerena, nell'Estremadura, ma nel 1629 si stabilì nuovamente a Siviglia e vi rimase (eccetto un soggiorno a Madrid nel 1634) sino al 1659 ca. quando, ridotto in condizioni di estrema povertà, si trasferì a Madrid, dove cercò inutilmente di inserirsi nel clima culturale della città. L'attività di Zurbaran si esplicò quasi esclusivamente nella produzione di immagini sacre, di numero assai elevato (ca. 600) e di qualità talvolta non eccelsa, dovute in parte al largo impiego di collaboratori, in parte a momenti di crisi del pittore, specie negli ultimi anni di vita, quando venne ritenuto superato dai contemporanei in favore di Murillo. Lo stile di Zurbaran comprende sia il naturalismo sivigliano, sviluppato e portato a esiti altissimi per l'impiego del colore, sempre lucido e smagliante anche nelle tonalità scure; sia la tradizione disegnativa del manierismo spagnolo, che porta il pittore a risolvere le sue composizioni in figure di primo piano, dai contorni eleganti e incisivi, nettamente staccate dai fondi neutri o scuri, al di fuori di ogni ambientazione storica. Gran parte delle sue opere vennero eseguite come cicli devozionali per chiese e monasteri di Siviglia e di altre città spagnole (attualmente dispersi tra vari musei), sinceramente partecipi del sentimento religioso popolare (dipinti per la Merced Calzada a Siviglia, 1629; dipinti per Nuestra Señora de la Defension a Jerez de la Frontera, 1638-39). Famose le serie di santi e sante, che trapassano dagli spunti misticheggianti alla celebrazione elegantemente decorativa. Intorno al 1633 Zurbaran si dedicò inoltre, per breve tempo, alla natura morta, lasciando uno dei massimi capolavori del genere, di assoluta purezza: il Piatto di cedri, cesto di arance e tazza con rosa (1633, già a Firenze, collezione Contini Bonacossi, dal 1973 a Los Angeles, Pasadena, Norton Simon Foundation). L'influenza di Zurbaran, piuttosto limitata in Spagna, fu invece vastissima nell'America latina, specie in Perù, dove il pittore inviò numerose opere nel periodo 1640-58.

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