autocromìa

sf. [sec. XX; auto-+-cromia]. Procedimento per fotografie a colori ideato dai fratelli Lumière nel 1903. L'autocromia è un sistema additivo, che s'avvale di un supporto pellicolare trasparente sul quale è fissato un mosaico di filtri microscopici ricoperto da una emulsione pancromatica. L'esposizione viene fatta attraverso il mosaico. Lo sviluppo è del tipo per pellicola invertibile e il positivo viene osservato per trasparenza. La Polaroid ha applicato il principio dell'autocromia, nel 1986, alle sue nuove pellicole per diapositive a colori a sviluppo immediato. Queste pellicole, a differenza delle altre della stessa ditta, si possono usare su qualsiasi macchina 35 mm, e lo sviluppo (dell'intera pellicola) avviene in uno speciale apparecchio, che distribuisce su di essa lo sviluppatore, contenuto in una cartuccia venduta con la pellicola stessa.

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