commensuràbile

agg. [sec. XVI; dal latino tardo commensurabílis]. In matematica, si dice che due grandezze omogenee, cioè dello stesso tipo, sono commensurabili quando il rapporto delle loro misure è un numero razionale, ovvero quando esiste una grandezza sottomultipla comune; nel caso contrario esse sono dette incommensurabili.

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