disestesìa

sf. [sec. XIX; dal greco dysaisthēsía]. Alterazione della sensibilità, specialmente del senso del tatto che si manifesta come sensazione spiacevole prodotta da uno stimolo normale. Le disestesie più comuni sono quelle di freddo, di caldo, di intorpidimento, di formicolio, di punzecchiamento; possono essere provocate da variazioni di temperatura, correnti d'aria o anche dal contatto con determinati corpi, ruvidi o lisci.

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