frontalità

sf. [sec. XIX; da frontale]. L'essere frontale, il presentarsi di fronte. § Nella scultura greca arcaica le figure sono viste convenzionalmente per piani paralleli, concepite cioè come comprese tra un piano anteriore e uno posteriore, e la massa del volume è ottenuta dalla ricomposizione delle visioni piane dei quattro lati della figura. Tale caratteristica (comune peraltro a tutto il mondo antico del bacino del Mediterraneo), che porta a ignorare la profondità e le vedute di scorcio, è indicata con il termine di frontalità. Benché molto numerosi siano i tentativi di superare tale convenzione, solo con la scultura severa e, più pienamente, con quella classica la figura risulta immersa nello spazio. È ormai abbandonata però la posizione critica che vedeva nell'adozione della frontalità una prova di incapacità dell'artista. La frontalità ritorna a valere come mezzo espressivo nelle figure imperiali della tarda romanità e nell'arte bizantina ed è coltivata, per certi aspetti, da correnti figurative moderne.

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