rada (politica)

sf. polacco e ucraino (propr., consiglio). Con questo nome si designarono in epoca moderna e contemporanea diversi organi di governo in Polonia e in Ucraina. In Polonia si ricordano: la Rada Nieustajaca (Consiglio perpetuo), supremo organo amministrativo del regno polacco (1775-89), asservita alla volontà di Caterina II di Russia; la Rada Najwyższa Narodowa (Supremo Consiglio Nazionale), sorta nel 1794 in appoggio all'insurrezione di Kosćiuszko, con sede a Varsavia; la Rada Stanu Królestwa Polski (Consiglio di Stato del regno di Polonia), che funzionò tra il 1815 e il 1867 sino alla soppressione di ogni autonomia polacca da parte dello zar; la Tymczasowa Rada Stanu (Consiglio Provvisorio di Stato), nella Polonia occupata dagli Imperi Centrali (1916-17); la Rada Regencyjna (Consiglio di Reggenza), istituita (1917) dai governi di Germania e Austria in previsione di un'annessione; la Rada Stanu (Consiglio di Stato), creata (1918) dalla Rada Regencyjna; la Rada Narodowa (Consiglio Nazionale), organo di governo degli emigrati (1939-45); la Rada Państwa (Consiglio dello Stato), creata nel 1947 come supremo organo di governo della Repubblica polacca. In Ucraina si ricorda la Ukrainska Centralna Rada, che durante l'occupazione tedesca proclamò (1917) l'indipendenza del Paese, ottenendone (1918) il riconoscimento dagli Imperi Centrali. Scomparve (1920) quando l'Ucraina fu liberata dall'Armata Rossa.

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