Lessico

sm. [sec. XIII; da sollevare].

1) Atto ed effetto del sollevare o del sollevarsi: sollevamento di un carico. In particolare: A) nella tecnica, operazione con la quale si porta un materiale da una quota più bassa a una più alta: apparecchi per il sollevamento o di sollevamento, quelli utilizzati per svolgere tale operazione, come pompe, coclee, elevatori, gru, montacarichi, blondin, teleferiche ecc. (DM 28 novembre 1987, n. 586, in attuazione della direttiva CEE 84/532). B) In telefonia, movimento iniziale per passi successivi di selettori elettromeccanici a comando diretto. C) In geologia, si parla di sollevamento della crosta terrestre, quando si verifica un innalzamento della stessa per riaggiustamenti isostatici o per tettonica. Il termine sollevamento è ugualmente applicato anche per l'innalzamento del livello del mare (eustatismo).

2) Ant., sollecitazione, tumulto; sollievo.

Sport: generalità

Il sollevamento pesi (o pesistica) è l'insieme di esercizi sportivi che consistono nel sollevare, secondo norme stabilite da un regolamento internazionale, un bilanciere, o sbarra di acciaio, portante alle estremità, in distribuzione equilibrata, dischi e morsetti di ferro. La sbarra è lunga complessivamente 2,14 m di cui 1,18 nella parte centrale che è quella destinata all'impugnatura (parte che intercorre fra i dischi o pesi); il suo diametro è di 2,8 cm; i dischi di varie misure e dimensioni hanno un diametro massimo di 45 cm in modo che la parte bassa della sbarra non si trovi mai a un'altezza dal suolo superiore ai 21 cm. Gli atleti, che indossano un costume a maglia, sono suddivisi in categorie in base al proprio peso: gallo sino a 56 kg, piuma sino a 60, leggeri sino a 67,5, medi sino a 75, medio-massimi sino a 82,5, massimo-leggeri sino a 90 e massimi oltre i 90 kg. I pesisti eseguono gli esercizi su una pedana quadrata di 4 m per lato e alta 10 cm. In un primo tempo si eseguivano esercizi di sollevamento con un braccio solo, poi esclusi dai programmi ufficiali e rimasti questi solamente come facoltativi. Le tre prove riconosciute sono: la distensione lenta a due braccia, lo strappo a due braccia e lo slancio a due braccia. La distensione lenta viene eseguita in due tempi: il bilanciere viene afferrato tenendo le braccia perpendicolari alle spalle e poi portato sino al petto; quindi lentamente e senza alcun arresto viene sollevato sopra la testa sino a stendere completamente le braccia; il bilanciere viene tenuto in tale posizione per due secondi tenendo le gambe ferme e unite in attesa del segnale dell'arbitro. Nello strappo l'esercizio consiste nel portare la sbarra sopra la testa in un tempo solo, saltando cioè la sosta al petto e aiutandosi con l'allargamento e il piegamento delle braccia e delle gambe. Nello slancio, il bilanciere, afferrato con entrambe le mani, deve essere portato all'altezza del petto; quindi con un colpo solo, e velocemente, aiutandosi con il divaricamento delle gambe, viene portato sopra il capo. Per ogni esercizio vengono eseguite tre prove con una progressione minima di 5 kg tra la prima e la seconda e di 2,5 kg tra la seconda e la terza. La giuria è composta da tre arbitri (uno ha il compito di capopedana) e da almeno due ufficiali di gara. La classifica viene compilata in base alla somma dei migliori risultati conseguiti nelle tre prove di ciascun esercizio. I primati possono essere conseguiti solamente durante le gare.

Sport: l'agonistica

La pesistica come sport agonistico è una concezione del tutto moderna, anche se nell'antichità gare di forza venivano eseguite presso vari popoli e il sollevamento di una pesante sfera era prescritto negli esercizi preliminari dei giochi di Olimpia. La pesistica sportiva fu introdotta dal francese H. Triat, che nel 1839 si fece un “manubrio” di 84 kg nel quale una sfera pesava addirittura 7 kg più dell'altra; l'attrezzo doveva essere sollevato con un solo braccio. Dalla Francia la pesistica si diffuse prima in Germania e in Austria, quindi in Gran Bretagna e in Russia. Le prime gare internazionali si svolsero, in occasione delle prime Olimpiadi moderne, grazie all'opera di alcuni appassionati che riuscirono a fare includere questi esercizi “fuori programma” (furono ammessi in via definitiva solo con una decisione del CIO del 1925). In Italia il primo club pesistico sorse nel 1890 a Milano e sette anni dopo, per iniziativa del marchese L. Monticelli Obizzi, venne disputato il primo campionato italiano. Sempre lo stesso Monticelli fondò nel 1902 la Federazione italiana di atletica che controllò l'attività del sollevamento pesi e che nel 1934 cambiò denominazione in Federazione italiana atletica pesante.

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