àttico (aggettivo)

agg. (pl. m. -ci) [sec. XVI; dal greco Attikós]. Proprio dell'Attica: città attica; ceramica attica; autori attici; periodo attico, secondo la tradizionale classificazione scolastica, il periodo della letteratura greca compreso tra il 500 ca. a. C. e la morte di Alessandro Magno (323 a. C.), durante il quale Atene costituì il centro più prestigioso della civiltà greca. Come sm., abitante o nativo dell'Attica (detto specialmente degli antichi scrittori o artisti); anche il dialetto parlato in Attica, affine allo ionico e noto attraverso numerose iscrizioni e la grande produzione letteraria dei poeti tragici (Eschilo, Sofocle, Euripide) e comici (Aristofane, Menandro), degli storici (Tucidide, Senofonte), degli oratori (Lisia, Demostene), dei filosofi (Platone, Aristotele). Su basi essenzialmente attiche si formò anche la lingua comune (koinè) del periodo ellenistico. In senso specifico, relativo allo stile proprio degli scrittori attici e, per estensione, che segue quel modello stilistico: nitidezza attica; sali attici, eleganti arguzie.

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