Alessàndria (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima, 95 m s.m., 203,71 km², 92.839 ab. secondo una stima del 2007 (alessandrini), patrono: san Baudolino (10 novembre).

Generalità

Città del Piemontesudorientale, situata nella pianura compresa tra i fiumi Tanaro e Bormida, poco a monte della loro confluenza, e delimitata a S dall'Appennino Ligure e a W e a N dalle colline del Monferrato. Si sviluppò a pianta ellittica alla destra del Tanaro; a testimonianza delle sue funzioni militari rimane la Cittadella settecentesca, avanguardia fortificata sulla sinistra del fiume e collegata alla città con un ponte. Fondata nel sec. XII attorno al castello di Rovereto, assunse il nome di Alessandria in onore di papa Alessandro III. La città visse una notevole espansione edilizia nel Settecento. Una profonda trasformazione urbanistica ebbe luogo nei sec. XIX-XX, quando Alessandria assunse un aspetto moderno; abbattute le fortificazioni, rimaneggiate e ampliate a più riprese dal Trecento, larghi viali presero il posto degli spalti e la città si espanse in ogni direzione: a S verso l'antico forte detto “della ferrovia”, a NE (quartiere Orti), a SW con il completamento del quartiere di Gamondio e la creazione dei due nuovi quartieri del Cristo e della Pista. La città è sede vescovile.

Storia

Il primo nucleo della città nacque tra il 1164 e il 1167 con il nome di Civitas Nova o Cesaria per opera di Guglielmo il Vecchio, marchese del Monferrato. L'unione, in funzione antimperiale, con altri borghi (tra cui Bergoglio, Marengo e Gamondio) costituì nel 1168 l'atto fondativo di Alessandria. Entrata a far parte della Lega Lombarda, tra l'ottobre 1174 e l'aprile 1175 resistette all'assedio di Federico Barbarossa, ma si diede all'impero per sfuggire a Guglielmo il Vecchio, che ne riconobbe l'indipendenza nel 1178. Diventata libero comune nel 1183 (riprendendo il nome di Cesaria, che mantenne solo per breve tempo), fu fortificata a difesa delle comunicazioni dei comuni lombardi con il mare e nel sec. XIII lottò a lungo con Genova, Asti, Pavia e con il Monferrato, riuscendo nel contempo a incrementare la propria potenza industriale (basata sull'arte della lana) e commerciale. Consegnatasi nel 1348 ai Visconti, seguì le sorti del Ducato di Milano fino al 1524, quando fu occupata dalle truppe dell'imperatore Carlo V. Rimasta a lungo sotto il dominio spagnolo, passò ai Savoia nel 1707. Fulcro dei moti insurrezionali del 1821, fu al centro della cospirazione mazziniana del 1833. Nel 1849 venne occupata, dopo la battaglia di Novara, dalle truppe austriache; nel 1859 vi si raccolse l'esercito franco-piemontese prima di attaccare la Lombardia. La città visse una notevole crescita industriale prima della seconda guerra mondiale; dal 1943, presidiata in forze dalle truppe tedesche, rimase defilata rispetto ai principali teatri della guerra partigiana.

Arte

La città conserva alcune architetture medievali e rinascimentali, ma sono gli edifici civili e religiosi barocchi realizzati nel Settecento a conferire organicità al centro storico. La chiesa di Santa Maria di Castello, nel quartiere di Rovereto, risale al sec. XV; l'attuale edificio, di forme prevalentemente gotiche, sorse su due chiese dei sec. IX e XII; all'interno spiccano la bussola, i confessionali e il pulpito, ornati di ricchi intagli barocchi. La chiesa di Santa Maria del Carmine fu eretta in forme gotiche verso la metà del Trecento; ampliata nel sec. XV, subì gravi manomissioni nel 1745 e agli inizi dell'Ottocento, quando fu usata dalle truppe napoleoniche, e fu sottoposta in seguito a un lungo restauro. La cattedrale fu costruita nel 1810 in forme neoclassiche sul luogo della precedente, gotica, demolita nel 1803 dai francesi per far posto a una piazza d'armi; sulla facciata è una statua romanica raffigurante Gagliaudo, l'eroe che secondo la tradizione salvò la città dall'assedio del Barbarossa. All'interno decorano la cupola le statue dei ventiquattro santi patroni delle città della Lega Lombarda. Si segnalano anche le chiese barocche di San Giovannino, con all'interno gruppi lignei policromi, e di Sant'Alessandro, che ebbe il titolo di cattedrale dal 1803 al 1810. Il palazzo Ghilini (sede della Provincia e della Prefettura) fu costruito su progetto di B. Alfieri a partire dal 1732; al corpo principale si aggiunsero nel 1766 la parte nord e nell'Ottocento l'ala di via Parma. Alla prima metà del Settecento risalgono anche il palazzo Cuttica di Cassine, sede del Conservatorio, e il palazzo Guasco, in cotto, restaurato nel 1934, che nel 1729 ospitò il primo teatro cittadino. La costruzione del Palazzo del Municipio fu avviata nel 1772 su disegno di G. Caselli e ultimata nel 1830, con l'aggiunta di un frontone sormontato da un orologio a tre quadranti.

Musei

All'interno delle sale dell'ex complesso conventuale di San Francesco sono esposti permanentemente quindici affreschi dedicati alle gesta di Lancillotto risalenti alla fine del Trecento. Nell'Antiquarium di Villa del Foro, collocato nell'area dell'importante sito archeologico romano di Forum Fulvii, sono raccolti reperti dal Neolitico all'età romana rinvenuti nel territorio di Alessandria. Sito in una caserma settecentesca restaurata è il Museo Etnografico, dove sono ricostruiti ambienti della società contadina tra Ottocento e Novecento. Della rete dei Musei Civici fanno parte anche il Museo del Fiume, il Planetario, il Museo di Scienze Naturali, il Museo del Cappello Borsalino (con oltre 5000 esemplari prodotti dalla celebre fabbrica) e il Museo della Battaglia di Marengo.

Economia

Posta all'incrocio di importanti vie di comunicazione tra la Pianura Padana e la Liguria, Alessandria ha sempre rivestito un notevole ruolo commerciale, specie per i prodotti agricoli. Il quadro economico è caratterizzato da imprese attive nei comparti agricolo, industriale, del commercio, dei trasporti, delle attività finanziarie e dei servizi. L'agricoltura produce orzo, frumento, colza, barbabietole da zucchero, girasoli, mais e mangimi per le aziende zootecniche. L'industria, accanto alle tradizionali attività manifatturiere (cappelli di feltro, calzature, gioielli e lavorazione dell'argento), opera nei settori metalmeccanico, chimico, cartario, alimentare, dei profumi, del legno, del cemento, dei manufatti in gomma e in plastica e dei materiali per l'edilizia. Notevole, sia per numero di imprese sia di addetti, il settore terziario, nel quale un posto di rilievo è detenuto dal commercio e dal sistema bancario. Le risorse naturali, artistiche e culturali della città e dell'intera provincia alimentano un vivace settore turistico.

Curiosità

Tra le manifestazioni cittadine si segnalano il Carnevale, con una grande sfilata di carri allegorici; in aprile la Fiera di San Giorgio, istituita nel 1525; a maggio la manifestazione “Ben vena Magg”, dedicata alla celebrazione della primavera con musica e danze della tradizione popolare piemontese; in autunno il Convegno Internazionale di Critica Letteraria e Poesia. La città diede i natali all'uomo politico Urbano Rattazzi (1808-1873), al critico, saggista e scrittore Umberto Eco (1932) e al calciatore Gianni Rivera (1943).

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