comune in provincia di Sassari (35 km), 7 m s.m., 224,39 km², 40.802 ab. secondo una stima del 2007 (algheresi), patrono: san Michele Arcangelo (29 settembre).

Generalità

Città della Nurrameridionale, situata sulla costa occidentale dell'isola, su un promontorio che sporge nella rada omonima. Nata in un sito circondato per tre lati dal mare e facilmente difendibile da terra, venne fortificata nei sec. XIII-XIV; la struttura di città-fortezza la caratterizzò per secoli, fino agli ultimi decenni dell'Ottocento, quando venne smantellata la gran parte delle opere difensive. La città si presenta adesso con un duplice volto: quello del centro storico, incluso nel perimetro segnato dalle torri medievali, di impronta spagnola, costituito da graziosi edifici di arenaria in parte recuperati; e quello dei quartieri moderni, che si sviluppano tutt'intorno, sia con impianto ortogonale, sia disordinatamente. Vi si conserva l'uso della lingua catalana. È sede vescovile.

Storia

Non vi sono documenti che attestano la nascita della città, probabilmente fondata, insieme a Castelsardo, nel sec. XII dalla potente famiglia genovese dei Doria. Sicuramente questi la fortificarono con mura e bastioni e, tranne una breve occupazione pisana (1283-84), la tennero fino alla conquista aragonese del 1353. Dopo una violentissima ribellione, nel 1354 Pietro IV d'Aragona espulse gli abitanti e li rimpiazzò con coloni catalani. Durante i sec. XVI-XVII la storia della città, divenuta sede vescovile dal 1503, si svolse senza avvenimenti di rilievo. Questo lungo periodo di tranquillità e lento sviluppo fu interrotto dai caotici avvenimenti della guerra di successione spagnola, quando L’Alguér (in catalano) fu conquistata dalle truppe austriache (1713), ripresa dagli spagnoli (1717) e infine ceduta, con tutta l'isola, ai Savoia (1720). Nuovamente fortificata dai piemontesi, nel corso del sec. XIX perse lentamente la sua importanza militare e, con l'Unità d'Italia, venne cancellata dal novero delle piazzeforti. Dal sec. XIX al 1962 furono attive le miniere di piombo e zinco argentifero. La città subì ingenti danni durante la seconda guerra mondiale.

Arte

Le più antiche testimonianze della storia cittadina risalgono al periodo aragonese, di cui restano le opere di fortificazione: il bastione Mirador e diverse torri, tra cui quelle della porta a Terra (o degli Ebrei), della porta a Mare, di San Joan e dell'Esperó Reial, detta anche “dello Sperone” o “di Sulis”. Di impronta catalana è la chiesa di San Francesco (fine sec. XIV), riedificata nei sec. XVI-XVII dopo un crollo e restaurata alla fine del Novecento. Delle fortificazioni spagnole restano gli imponenti resti del forte de la Magdalena (sec. XVI). Cinquecentesche sono anche le strutture più antiche della cattedrale (il coro e il campanile ottagonale) dedicata a Santa Maria, eretta forse su una preesistente costruzione trecentesca; l'aspetto odierno è dovuto a interventi successivi, protrattisi fino al 1730. Tra gli edifici civili si distinguono i cinquecenteschi palazzi De Ferrera, Peretti e la Casa Doria. Nella chiesa del Rosario è il Museo Diocesano d'Arte Sacra, che conserva argenti, dipinti, sculture lignee, arredi sacri, marmi e bronzi. L'Aquarium è un museo naturalistico dedicato alla fauna marina mediterranea e d'acqua dolce e ospita uno splendido esemplare di tartaruga marina. Il Museo Sella e Mosca, allestito nella tenuta omonima, comprende una sezione dedicata alla storia dell'azienda vinicola e una alla necropoli di Anghelu Ruju (3500-1800 a. C. ca.), con copie dei reperti di scavo.

Economia

La città, servita dall'aeroporto di Fertilia e da un porto commerciale e turistico, è centro di funzioni amministrative, commerciali e culturali. Il patrimonio artistico della città e la bellezza dei dintorni (dove spiccano la rada di Porto Conte e capo Caccia con la grotta di Nettuno) fanno di Alghero una frequentata stazione turistica estiva, che si avvale di moderne strutture ricettive, ricreative, sportive e agrituristiche. L'industria opera nei settori meccanico, siderurgico, tessile, edile, alimentare, dei materiali da costruzione e della cantieristica navale. Sono fiorenti la pesca (anche del corallo) e l'agricoltura (cereali, ortaggi, olive e uva da vino). Completano il quadro economico l'allevamento (ovini, bovini, suini ed equini) e l'artigianato (del corallo, dell'oreficeria, dei tappeti e degli arazzi).

Curiosità e dintorni

Il Venerdì Santo vi si svolgono una suggestiva cerimonia della deposizione (in catalano desclavament) e una processione notturna del Cristo morto illuminata soltanto dai farols, piccole candele ricoperte di cartoncini rossi. La città diede i natali allo storico e letterato Giuseppe Manno (1786-1868). Il territorio è ricco di testimonianze preistoriche, fra cui la necropoli di Anghelu Ruju (la più importante della regione, che comprende una quarantina di ipogei che hanno restituito preziosi arredi funerari) e il nuraghe Palmavera, circondato da un muro esterno di difesa turrito e attorniato da un vasto villaggio nuragico. Nel 1936 fu edificata, secondo i dettami dello stile razionalista, la moderna borgata di Fertilia popolata inizialmente da comunità ferraresi e, nel dopoguerra, giuliano-dalmate. Sul poderoso promontorio calcareo di capo Caccia si aprono diverse grotte, tra cui quella celeberrima di Nettuno, una delle più belle del Mediterraneo.

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