Ammannati, Bartolomèo

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architetto e scultore italiano (Settignano 1511-Firenze 1592). Svolta da giovanissimo attività di apprendistato presso il Bandinelli, poco dopo il 1527 si reca una prima volta a Venezia dove è attivo con il Sansovino. Tornato a Firenze fra il 1534 e il 1535 produce le prime opere di scultura, in gran parte perdute, mentre si forma studiando l'opera michelangiolesca nelle tombe medicee. Verso il 1540 riparte per Venezia, dove aiuta il Sansovino nelle sculture della Libreria Marciana; passato a Padova, vi lascia due opere di grande impegno nell'arco del giardino Benavides e nella tomba omonima agli Eremitani (1546), in cui è evidente quella lezione sansoviniana che non verrà dimenticata anche quando nella maturità l'Ammannati subirà fortemente le influenze romane. Nel 1550 si reca a Roma per studiare l'antico ed entra in contatto con la cerchia di Michelangelo, Vasari e Vignola. Alla realizzazione della fontana sulla via Flaminia (1552), seguono i lavori in Villa Giulia (portico, cortile superiore del ninfeo e loggia con serliana del secondo cortile; 1552-55) e il rimodernamento di palazzo Firenze (1552-54). Dal 1555 ritornato a Firenze, alla corte di Cosimo I, nel clima immobilistico del paternalismo granducale, che sancisce la crisi definitiva di ripiegamento della cultura fiorentina, l'Ammannati sviluppa un processo di accademizzazione e di congelamento della lezione michelangiolesca. Dimostrativi di ciò sono il completamento della Biblioteca Laurenziana (1559), il cortile di palazzo Pitti (1560), la fontana del Nettuno di piazza della Signoria (1563-67), il ponte a S. Trinita (1567-69), i palazzi Grifoni (1557), Mondragone (1568), Ramírez-Montalvo (1568-72). Negli ultimi anni di attività l'Ammannati, influenzato dall'insorgente clima di rigorismo religioso controriformistico, approda a un macerato purismo geometrico: ne sono esempio il palazzo della Signoria a Lucca (1578), la chiesa di S. Giovannino e il collegio dei gesuiti a Firenze (ca. 1579-90) e principalmente il Collegio Romano in Roma (1581-85, con G. Valeriani).

Bibliografia

M. Tafuri, L'architettura del Manierismo nel Cinquecento europeo, Roma, 1966; M. Fossi, Bartolomeo Ammannati architetto, Firenze, 1967; A. Blunt, Teorie artistiche in Italia dal Rinascimento al Manierismo, Torino, 1981.

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