Bàltico, Mare-
IndiceGeografia
Dipendenza (420.000 km²) dell'oceano Atlantico, da cui lo separa la penisola scandinava; situato nel cuore dell'Europa settentrionale, bagna le coste di Danimarca, Svezia, Finlandia, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Germania, articolandosi, nel settore centrosettentrionale, nei golfi di Botnia, Finlandia e Riga. Il suo bacino si estende anche a porzioni più o meno vaste di Norvegia, Bielorussia, Ucraina, Repubblica Ceca e Slovacchia. L' Øresund, gli stretti danesi (Piccolo Belt e Grande Belt) e il Kattegat collegano il Mar Baltico con lo Skagerrak e il Mare del Nord. Il limite tra i due mari è comunemente posto lungo la linea che congiunge capo Grenen (estremità settentrionale dello Jylland) con l'isola svedese di Tjörn; essi, inoltre, comunicano attraverso il canale artificiale di Kiel. Poco profondo (profondità media di 55 m, massimo di 463 a N dell'isola di Gotland), ha acque a basso tenore salino (6-8‰) per il cospicuo apporto dei numerosi fiumi che vi sfociano (Oder, Vistola, Nemunas, Dvina Occidentale, Neva, Torne, Lule, Ume, Indals, Dal). La temperatura delle acque superficiali, che in agosto si aggira intorno ai 16-17 ºC, scende sotto lo zero nei mesi invernali; da gennaio ad aprile il ghiaccio copre gran parte della superficie del mare (specie i golfi di Botnia, Riga e Finlandia). Nel Baltico affiorano numerose isole; le maggiori sono quelle di Sjælland, Fionia, Lolland, Falster e Bornholm (danesi), Rügen (tedesca), Öland e Gotland (svedesi), Saaremaa e Hiiumaa (estoni), Åland (finlandesi). Poco pescoso, il Baltico costituisce un importante spazio di comunicazione navale. In particolare, dal porto di San Pietroburgo (Golfo di Finlandia) transitano ogni anno oltre 100 milioni di tonnellate di petrolio russo (2005). Sulle sue rive si affacciano numerosi altri centri portuali di notevole importanza, quali Copenaghen, Kiel, Lubecca, Stettino, Danzica, Kaliningrad, Riga, Tallinn, San Pietroburgo, Helsinki, Turku, Luleå, Gävle, Stoccolma, Malmö. In tedesco, Ostsee; in danese, Østersø; in finlandese, Itämeri; in lettone, Baltijas Jura; in lituano, Baltijos Jura; in estone, Läänemeri; in polacco, Baltyk; in svedese, Östersjön; in russo, Baltijskoe More.
Mare Baltico. Veduta della spiaggia bagnata dal Mare Baltico, in Lettonia.
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Storia
A lungo, la storia del Baltico ha coinciso con quella del popolo, dell'entità economica o dello stato in grado di imporre, economicamente o militarmente, la propria supremazia sulla regione. Al predominio dei Vichinghi nei secoli centrali del Medioevo si sostituisce, a partire dal XII secolo, quello della potentissima Lega Anseatica. I successivi conflitti tra le diverse potenze regionali, Danimarca, Polonia e Svezia, vedranno il prevalere di quest'ultima, destinata a mantenere il dominio sull'area per tutto il XVII secolo e i primi decenni del XVIII. A essa, nel corso del Settecento, si sostituiranno le mire espansionistiche della Russia di Pietro il Grande (con la fondazione della città di Pietroburgo) e quelle della nascente potenza prussiana. Gli esiti della prima guerra mondiale determinarono il forte ridimensionamento delle influenze russa e tedesca sull'area, a vantaggio della Finlandia, dei nuovi Stati baltici e della Polonia. L'egemonia sovietica sulla regione seguita alla seconda guerra mondiale si connette a un significativo ridimensionamento della presenza tedesca di cui pure ebbe a godere, garantendosi un ampio sbocco al Baltico, la Polonia, stato satellite dell'Unione Sovietica. Dopo l'indipendenza di Estonia, Lettonia e Lituania e la successiva disgregazione dell'URSS (1991), la Russia ha conservato i suoi sbocchi al Baltico, compresa l'exclave di Kaliningrad.
Bibliografia (per la geografia)
E. Bruns, Ozeanologie, Berlino, 1958; G. Dietrich, Allgemeine Meereskunde, Berlino, 1965.