Bardi (Parma)

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comune in provincia di Parma (64 km), 625 m s.m., 189,48 km², 2119 ab. (bardigiani), patrono: san Giovanni Battista (24 giugno).

Centro dell'Appennino Parmense nella media valle del torrente Ceno. Nel territorio fu rinvenuto materiale archeologico risalente al Neolitico, all'Eneolitico e all'età romana. Nel sec. IX appartenne ai Malaspina, che vi eressero un castello sul quale acquistarono diritti anche i vescovi di Piacenza; da questi passò al comune di Piacenza e fu quindi di signori locali che ne ebbero il titolo comitale. Nel 1251 il castello fu distrutto dai Pallavicino e subito riedificato da Ubertino Landi il Grande, che acquistò dai piacentini Bardi, Borgo Taro, Compiano e Bedonia. Occupato nuovamente da Piacenza, quindi da Alberto Scotti, il feudo tornò ai Landi che lo tennero, salvo brevi periodi di occupazione viscontea e medicea, fino al 1682, quando fu acquistato dai Farnese.§ Il castello si presenta come un formidabile baluardo che sorge sopra uno spuntone di diaspro rosso; eretto intorno ai sec. IX-X, l'attuale costruzione è dei sec. XIII-XIV. Nella parrocchiale è conservato lo Sposalizio di santa Caterina, opera giovanile del Parmigianino.§ In economia è prevalente il turismo, dotato di ricettività, strutture agrituristiche e sentieri per l'escursionismo. L'agricoltura produce cereali, uva, ortaggi, frutta e foraggi per l'allevamento bovino, che rifornisce alcuni caseifici, mentre dai boschi provengono funghi e tartufi. Nel settore industriale operano aziende meccaniche, elettrotecniche e alimentari ed è attivo l'artigianato della lavorazione della pietra.§ In agosto si tiene la Mostra Nazionale del cavallo di razza Bardigiana, adatto all'alta collina e alla montagna.

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