Becher, Bernd e Hilla

fotografi tedeschi (Bernd, Siegen 1931-2007 – Hilla, Potsdam 1934). Attivi dal 1957 e sposati dal 1961, hanno da sempre fotografato esclusivamente reperti di archeologie industriali come serbatoi d'acqua, silos, altiforni, gazometri, trasformatori, considerandoli come delle “sculture anonime”. La loro indagine documentaria, iniziata nella zona industrializzata della Ruhr in Germania, si è estesa alle regioni di altri Paesi e negli Stati Uniti. La serialità è sottolineata dal rigore estetico delle immagini, sempre in bianco e nero, dall'inquadratura anonima, senza figure umane, dalla soppressione di ogni gioco di luce. Questo punto di vista scientifico che sottolinea le variazioni formali e le strutture comuni, ha permesso l'assimilazione delle loro opere all'arte concettuale. La serie di foto, pubblicate in composizioni a griglia di nove, dodici o quindici, con il titolo Anonyme Skulpturen. Eine typologie technischer Bauten (Sculture anonime: una tipologia di edilizia industriale, 1970), venne poi esposta a Documenta 5 a Kassel nel 1972. Nel 1991 hanno vinto il Leone d'Oro per la scultura alla Biennale di Venezia proprio per aver concepito e guardato alle architetture industriali come delle vere sculture (anonime). Bernd ha insegnato fotografia dal 1976 al 1996 all'Accademia di Düsseldorf, influenzando la nuova generazione di artisti tedeschi (tra cui T. Struth, T. Ruff, Candida Höfer, Andreas Gursky).

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