Canèlli

Indice

comune in provincia di Asti (29 km), 157 m s.m., 23,58 km², 10.230 ab. (canellesi), patrono: san Tommaso (21 dicembre).

Cittadina dell'Alto Monferrato, situata nel fondovalle alluvionale del torrente Belbo. Numerosi reperti archeologici rinvenuti sul suo territorio testimoniano che fu abitata anticamente da genti liguri e romane. Divenuta possesso del contado di Acqui, fu inclusa dall'imperatore Ottone I nei domini assegnati al marchese Aleramo (967). Sottomessa da Federico Barbarossa alla giurisdizione dei marchesi del Monferrato (1164), fu centro del consorzio di feudatari che prese parte alla guerra contro il Monferrato. Agli inizi del sec. XIII, quando aveva già conquistato libertà comunali, fu a lungo contesa tra Alessandria e Asti. Inclusa nei beni portati in dote da Valentina Visconti al duca d'Orléans (1387), fu infeudata agli Scarampi. Passata definitivamente ai Savoia (1575), fu data in feudo ai Crivelli-Scarampi e in seguito ai Galleani di Barbaresco. § Domina l'abitato l'imponente palazzo Gancia (già Crivelli-Scarampi), risultato della trasformazione di una residenza signorile che aveva a sua volta sostituito nella seconda metà del Seicento un antico castello. Esempi di architettura barocca sono le chiese di San Leonardo, dell'Addolorata e di San Rocco. Di particolare importanza è il patrimonio architettonico costituito dalle grandi cantine sotterranee ricavate nel tufo calcareo, sparse per tutta la cittadina. § L'agricoltura è rivolta soprattutto alla coltivazione della vite, cui si collegano la produzione di vini pregiati (moscato, barbera, dolcetto, freisa) e numerose industrie ausiliarie: sugherifici, fabbriche di imballaggi e di macchine enologiche. Attivo anche il commercio dei prodotti vitivinicoli e del tartufo, animato anche da due importanti fiere: Canelli-Città del vino (settembre) e Fiera di San Martino e Fiera Regionale del Tartufo (novembre).

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