comune in provincia di Como (10 km), 369 m s.m., 23,18 km², 35.153 ab. (canturini), patrono: sant’ Apollonia (9 febbraio).

Generalità

Cittadina della Brianza centrale, posta alla sinistra del torrente Seveso, tra le colline moreniche dell'anfiteatro lariano. Formata da diverse frazioni, è caratterizzata dalla capillare diffusione di imprese artigiane operanti nel settore del mobile, di cui è una delle capitali in Italia.

Storia

Citata da Strabone con il nome di Canturium fu vicus romano, come testimoniano numerosi reperti archeologici. Nel sec. XI l'arcivescovo di Milano, Ariberto d'Intimiano, vi consacrò la basilica di Galliano (1007). Fece parte del Contado della Martesana e partecipò al fianco di Milano alle lotte che opposero per dieci anni questa città a Como (1118-27). Nel secolo successivo ospitò l'arcivescovo e i nobili milanesi cacciati dal popolo e sostenne i Visconti contro i Torriani. Coinvolta nelle contese tra guelfi e ghibellini (sec. XIII-XIV), nel 1324 fu signoria di Gaspero Grassi, che la fortificò e vi fece erigere numerose torri. Tornata ai Visconti dieci anni più tardi, fu contesa tra vari pretendenti, fino a che Francesco Sforza la sottomise con le armi e il duca Galeazzo Maria la donò (sec. XV) a Polidoro Sforza Visconti. Concessa in feudo ai Pietrasanta (1475), nel 1527 fu devastata da Gian Giacomo Medici di Marignano.

Arte

Al centro dell'abitato sorge la basilica di San Paolo, che dell'originaria struttura medievale (fine sec. XI) conserva l'altissimo campanile a tre piani di bifore e monofore e l'abside centrale. Quasi interamente rifatta nella seconda metà del Seicento in base alle disposizioni lasciate nel 1579 dal cardinale Carlo Borromeo, custodisce affreschi di G. B. Della Rovere (1610 ca.) e, nel coro, un dipinto di Camillo Procaccini (Caduta di san Paolo). Accanto alla basilica è la residenza dei Pietrasanta, che si presenta come un modesto edificio, ma conserva alcune belle sale affrescate in parte da Andrea Appiani. Di impianto medievale è la chiesa di San Teodoro, mentre nel santuario della Madonna dei Miracoli, di origine cinquecentesca, si trovano affreschi del Montalto (1680 ca.), l'Incoronazione della Vergine (1610 ca.) di C. Procaccini e la Madonna del Latte, opera di un anonimo del Trecento. Notevole è il Museo del Legno - Riva R1920 Centre, che è ospitato in un'ex fabbrica degli anni Cinquanta del Novecento ed espone macchinari dal sec. XVII al XX, alcuni dei quali appartenenti alla famiglia Riva.

Economia

L'area di Cantù è celebre soprattutto per la lavorazione del mobile di pregio, attività che, sviluppatasi mirando allo studio e alla realizzazione di arredamenti completi, di vario tipo e stile, rappresenta ormai l'emblema dell'intera Brianza. Vanta anche antiche tradizioni nel settore tessile e nell'artigianato del merletto a tombolo: il pizzo di Cantù, lavorato nel Seicento dalle monache benedettine, è ancora molto apprezzato per i raffinati disegni e la scrupolosa esecuzione. Altre industrie operano nei settori metalmeccanico e siderurgico (con una produzione che spazia dagli oggetti d'arte ai mobili in metallo per l'arredamento).

Curiosità

Tra le manifestazioni si segnalano la Biennale del Merletto e il Concorso Internazionale di Pianoforte e Orchestra “Città di Cantù”. L'ultimo giovedì di gennaio ricorre la Festa del Rogo della Giubiana (strega), dove, in ricordo di una traditrice che avrebbe consegnato la città ai nemici, un fantoccio dalle fattezze femminili viene portato in corteo prima di essere arso. Alla periferia NE dell'abitato si trova il complesso altomedievale di Galliano.

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